giovedì 31 ottobre 2019

Recensione "La voce del bosco" di Ilaria Rita Bianconi

Titolo: La voce del bosco 
Autore: Ilaria Rita Bianconi 
Casa Editrice: Self publishing 
Genere: Thriller
Pagine: 16
Prezzo ebook: 0,99€
Link di acquisto: Clicca qui

Introduzione: Un thriller sviluppato in poche pagine che vi travolgerà in una storia di vita famigliare e mistero, una storia avvincente fra sogno e realtà…

Biografia: Ilaria Rita Bianconi, nata nel 1986, a Cagli (Pesaro Urbino) è cresciuta in una frazione chiamata Acquaviva. Attualmente vive a Rimini, è mamma di una splendida bimba e lavora con dei contratti a chiamata. Ama la natura, gli animali, ricamare a punto croce, scrivere poesie. Fra i sogni nel cassetto, c’è sempre stato quello di pubblicare un romanzo e le sue poesie. Dopo vari tentativi finalmente è riuscita a
realizzare il suo sogno facendo un’autopubblicazione. L’intenzione era di arrivare al cuore dei lettori. E di ottenere un contratto, per potersi mantenere e contribuire al ménage familiare. Questo è il suo primo racconto thriller, nel quale ci ha dedicato ogni piccolo momento libero della giornata in cui non era con sua figlia o al lavoro sperando di raggiungere il suo obiettivo e l’attenzione del lettore.


Non sono solita leggere racconti brevi in quanto non riescono ad incuriosirmi e a regalarmi ciò che voglio e soprattutto ciò che spero di trovare in un libro. Preferisco di gran lunga i libri corposi, ricchi di descrizioni e con personaggi e una trama completa, delineata e strutturata accuratamente. Qualche giorno fa ho portato al termine la lettura di un racconto breve intitolato “La voce del bosco”, scritto da Ilaria Rita Bianconi che ringraziamo per aver scelto e chiesto di collaborare con la nostra pagina. È stata una lettura molto veloce in quanto presenta solamente diciannove pagine, con l’aggiunta di alcune immagini all’interno del racconto.

Ci troviamo dinanzi ad un thriller che vede protagonista una famiglia che misteriosamente perde la propria figlia. Una maledizione che vortica su tutta la città e un bosco affamato a caccia di poveri innocenti. Cosa succederà ai componenti della famiglia?

La trama di questo racconto mi ha incuriosito parecchio, penso ci sia del grande potenziale in essa che purtroppo non è stato sfruttato a dovere. Avrei preferito fosse estesa su più pagine dandomi così la possibilità di viverla a pieno e di conoscere maggiormente i personaggi e l’ambientazione. Nonostante tutto l’ho trovata carina, anche se affrettata. Lo stile di scrittura purtroppo non mi è piaciuto molto in quanto l’ho trovato troppo semplice. Non è una pecca, per carità, questo è solo il mio pensiero dal momento in cui preferisco libri con un linguaggio più arricchito e complesso. I disegni presenti all'interno sono davvero molto belli perché presentano uno stile particolare e insolito, sicuramente sanno come distinguersi.

Purtroppo non ho potuto conoscere molto i personaggi perché ci vengono esibiti in maniera veloce per far spazio a quella che è la storia. Quello che,però, mi ha incuriosito maggiormente è il soggetto della bambina scomparsa. Ad ogni modo, ho trovato i personaggi interessanti anche se, anche qui, avrei preferito fossero strutturati e studiati più a fondo. 
Fossi al posto dell’autrice farei una revisione completa, trasformando il racconto in una vera e proprio storia di molteplici pagine. Sicuramente avrebbe più opportunità.

Consiglio questo libro perché è una lettura veloce in grado di tenere in compagnia, perché ha una trama scorrevole ma intrigante. Amanti dei racconti brevi, questo libro fa al caso vostro.


Recensione "Le nuvole dentro" di Paola Palese

Titolo: Le nuvole dentro
Autore: Paola Palese
Casa Editrice: Varum Editore
Genere: Mystery
Pagine: 268
Prezzo cartaceo: 17,00€
Link di acquisto: Clicca qui

Trama: Ci sono vite che scorrono oltre il limite del possibile e percorrono strade ombrose. Vite apparentemente normali che, d'un tratto, scoprono che l'intero loro orizzonte emotivo è oscurato da nubi di sospetti e sfiducia. "Le nuvole dentro", secondo romanzo di Paola Palese, racconta di queste oscurità, racconta la discesa all'inferno e la risalita alla luce, racconta di quanto sia sottile la distanza tra normalità e pazzia, di quanto le passioni possano annebbiare le menti e trascinarci negli abissi. Un giallo intenso e caustico, che non risparmia l'efferatezza della realtà, ma che dona anche la speranza di redenzione e la certezza che se due anime sono destinate a vivere vicine, prima o poi questo accadrà. Un romanzo per chi ama gli abissi dell'anima, ma confida nella forza riparatrice dei sentimenti.



Con la soddisfazione ma anche con un grande peso sul petto porto al termine "Le nuvole dentro" libro di Paola Palese, che ho letteralmente divorato grazie alle sue 262 pagine cariche di suspense e intimidazione. Ho conosciuto questo romanzo grazie a mia sorella, la quale ha chiesto una collaborazione all'autrice stessa perché incuriosita dalla trama. Per mancanza di tempo lei non ha avuto modo di recensirlo, perciò mi sono ritrovata a leggerlo io, non aspettandomi sincermante nulla di ciò che ho letto, considerando che non ho guardato neanche la trama. Il titolo mi ha fatto pensare a un libro un po' triste, mentre la copertina ad un fantasy che vedeva come argomento principale i lupi. Beh, inutile dirvi che nessuna delle due cose era azzeccata.

Cassandra è una scrittrice di successo che vive la sua vita scrivendo un romanzo all'altro. Un giorno come un altro si sveglia ritrovandosi in un parco immenso, immenso così tanto da risultare inesistente, tanto che dopo aver assaggiato quel picco di spensieratezza si ritrova completamente assorta dal buio e dal nulla più totale. Dopo aver captato la situazione ma non ricordandone alcun dettaglio, dichiara a se stessa di essere stata rapita, che sia per soldi? Si è spesso domandata, ma non ha mai ricevuto risposta. Andando avanti con i giorni si ritrova nello sconforto totale, passerà momenti difficili che la porteranno a riflettere sulla sua vita e che le faranno vedere le cose sotto un altro punto di vista, molte delle quali che riguarderanno i suoi parenti più stretti. Ma la vita ha altro in serbo per lei, e nulla succede per caso. Che sia la fine?

Inizio prima di tutto a parlarvi dei personaggi, analizzandoli insieme a voi e preparandovi a ciò che vi dovreste aspettare leggendo questo libro;
In un primo momento abbiamo Cassandra, protagonista delle vicende, che sin da subito l'autrice l'ha mostrata come un personaggio da cui prendere solo l’esempio, per il coraggio mantenuto anche in fin di vita e per il grande senso di responsabilità a cui è stata sottoposta per la sua stessa sopravvivenza. Mi ha dato sin da subito una parvenza più che positiva, ma anche un po' intimidatoria devo rammentarlo. L'ho trovata una donna sempre pronta ad affrontare le sfide, forte e coraggiosa che non si da mai per vinta di fronte agli ostacoli che la vita le pone dinanzi. Di lei mi è piaciuto soprattutto il suo scavare affondo su sé stessa, ma anche su chi la circondava. È una donna silenziosa, una scrittrice non alle prime armi con un passato alle spalle a fare da sfondo, un'amante dell'invenzione con una fervida immaginazione ma anche dallo sguardo inquisitorio e intimidatorio per via della sua fissa di studiare tutto ciò che la circonda.

Ma la forza di volontà che la possedeva era più forte di qualsiasi dolore o sfinimento.

In seguito abbiamo Edoardo, nonché ex marito  della protagonista: di lui avrei molto da dire, considerando che ho cambiato molto spesso le carte in tavola nei suoi riguardi: l'ho trovato un uomo pieno di vita, con tanta interazione nel mondo lavorativo, un uomo che visto da fuori però può denotare freddezza e furbizia. Inizialmente non mi è andato molto a genio per via del suo modo superficiale di vedere le cose, freddo e burbero. Ciò però in seguito è andato ad affievolirsi, trovando il lui un lato caratteriale più evidente e accentuato, cioè quello di dare protezione e conforto a chi lo circonda più da vicino, in particolar modo a Cassandra.

<<Contatti immediatamente il signor Bollini e me lo passi. E faccia in fretta>>

Altri personaggi che ho apprezzato sono Enzo, l'investigatore che ha aiutato il caso della scomparsa come meglio poteva. Ho da subito nutrito interesse nei suoi confronti, incuriosendomi non poco nei capitoli che lo riguardavano. Questo perché si è mostrato sin da subito come un uomo con la testa sulle spalle che nonostante si mostri con una facciata da duro, in realtà è sempre pronto ad aiutare il prossimo. Mi è piaciuto di lui che abbia preso subito in mano la situazione, recandosi dai rispettivi sospettati con indulgenza, nonostante non fosse realmente un investigratore di quel calibro, per lo meno non più.

Nicola, nonchè attuale ragazzo di Cassandra, l'ho trovato un personaggio ben costruito, anche se non ho apprezzato e approvato la riluttanza e lo sdegno provati verso la protagonista per motivi a me futili all'inverosimile, e per il suo repentino cambiamento nei suoi confronti tradendola alla prima occasione. Ammetto però che ho trovato anche personaggi che mi hanno fatto venire lo sdegno al solo leggere i loro nomi, qui troviamo Adele e Guido nonché domestici della protagonista. Li ho trovati troppo irrispettosi, permalosi e incoerenti, inoltre la presenza non costante è stata pressoché fastidievole. Un altro personaggio che mi ha infastidita è Miranda, la madre di Cassandra, che ho trovato troppo vigile nei confronti della figlia, ma anche verso se stessa e nei confronti del marito. Il suo personaggio l'ho trovato troppo infantile e con una mente troppo chiusa. Mi ha dato da subito una parvenza negativa. Tutto sommato però mi sono piaciuti anche loro perché ,nonostante tutto, senza essi la storia non sarebbe stata la stessa, anzi penso che senza quest'ultimi non ci sarebbe stato lo stesso movimento e andatura.
Ci sarebbero altri due personaggi di cui vi vorrei parlare, Giulio e Tommaso, ma preferisco che leggiate il libro e scopriate i loro caratteri da soli. Io sono un po' macabra, e li ho amati letteralmente, nonostante tutto. La storia di Giulio inoltre l'ho trovata molto triste, tanto che qualche lacrime mi è stato difficile non versarla.

<<Giulio e Tommaso saranno convocati in Questura.>>

Vorrei dire qualcosa anche sulla copertina: mi è piaciuta veramente tantissimo questo perchè molto originale,nulla da togliere infatti a chi ha fatto la grafica, solo che secondo me visto che il libro è un giallo avrei messo meno fantasia in essa, perché uno che non legge la trama si trova questa bella copertina di fronte si aspetta un bel fantasy, magari di lupi come mi sono ritrovata a ipotizzare io, e non penserebbe mai si tratti di un giallo.
La trama invece l'ho trovata diversa, coinvolgente e piena di colpi di scena. So che dico spesso così, e di molti libri, però credetemi quando vi dico che non sono frasi fatte. Ultimamente sto riscontrando libri di autori emergenti e autopubblicati molto interessanti e originali, questo è uno di quelli. La narrazione è molto scorrevole e ti invoglia a continuare la lettura, la non mancanza di pensieri l'ho trovata fantastica, i dialoghi d'altra parte sono meno rispetto a come dovrebbero essere normalmente, ma considerando che la narrazione è svolta in terza persona ho apprezzato così, e anzi mi sarebbe dispiaciuto se fosse stato diversamente. Inoltre ho rilevato in maniera del tutto positiva che la storia non si basa solo sul punto di vista di un personaggio, ma di vari, anche di quelli che appaiono raramente. Ciò mi ha permesso di conoscere tutti affondo ed è una cosa che mi ha fatta letteralmente impazzire, ovviamente in maniera nient'altro che positiva e dunque favorevole. Il ritmo è incalzante e secondo me le descrizioni di fatti, luoghi e personaggi sono ottimi e molto soddisfacenti. La grammatica è perfetta, inoltre lo stile di scrittura è stato una continua ansia, l'ho trovato ricco di profondità, la giusta pesantezza dove serviva, così anche la leggera spruzzata di ironia che ha reso il tutto più intenso e preciso.
Vi consiglio di leggere questo fantastico libro, perché non ve ne pentirete!

Recensione "Un amore proibito, origini" di Daniela Tess

Titolo: Un amore proibito, origini
Autore: Daniela Tess
Casa Editrice: Self publishing 
Genere: Romance 
Pagine: 326
Prezzo ebook: 0,00€ su kindle unlimited 
Prezzo cartaceo: 9,19€
Link di acquisto: Clicca qui

Trama: Alyce, secondogenita del conte di Rochford, è una giovane donna di una bellezza assoluta e perfetta, molto dolce, aperta agli altri ed alle loro esigenze. Benché sia stata educata secondo i rigidi dettami della nobiltà inglese, è molto determinata e nasconde un'indole ribelle capace di non assecondare i desideri paterni, ma di combattere per realizzare il suo sogno d'amore. Lucas, moro ed attraente, è uno stalliere che ha vissuto una vita di stenti e privazioni tanto da diventare duro e cinico. Di poche parole, non crede nell'amore, ha un'aria tenebrosa ed è circondato da un'aura di pericolo.  Giorno e notte, luce e ombra... potranno mai incontrarsi ed amarsi?


Mi sono imbattuta casualmente su Instagram nel primo libro di "Un amore proibito, origini" di Daniela Tess, incuriosita dalla trama gradevole e dalla copertina alquanto insolita, aggraziata e delicata. A completare il tutto sono stati sicuramente i colori tenui dell'azzurro, contornati da uno sfondo che richiama l'inverno in tutte le sue sfumature. Certo, l'interno del romanzo non è da meno ed è riuscito ad intrattenermi al meglio, sequestrando per sé tutta la mia attenzione.

Siamo nell'Inghilterra del 1810, un'epoca in cui i matrimoni vengono combinati dai padri a scopi sociali e commerciali e in cui le figlie sono costrette a una vita da sottomesse.
Almeno, questo è ciò che ci si aspetta dalla secondogenita del conte di Rochford, Alyce. 
Dopo lo scandalo avvenuto tre anni prima, che ha costretto quest'ultima ad imboccare una strada differente da quella di casa sua, fa finalmente ritorno in quella che è stata per diciannove anni la sua abitazione. Ormai donna e matura, viene assalita dalle parole della madre che le ricordano ogni secondo la promessa fatta al padre tre anni prima, quella di donarsi a qualsiasi uomo lui avesse scelto. Questo prima di perdere la testa per l'unico uomo che non potrebbe mai avere, Lucas, a causa del ceto di diverso grado che li porta a vivere un amore puro, genuino, ma anche oscuro, proibito. Quando ci si innamora, cosa c'è di più forte di questo sentimento? Un padre meschino forse? Un fratello, egoista, malvagio, propenso solamente a portare a termine i suoi scopi? O addirittura un duca, il duca di Chatterley, un uomo losco, pericoloso, incline alla violenza? L'amore avrà la meglio? O sarà sottoposto a menzogne che porteranno i due protagonisti a imboccare vie differenti?

La trama si presenta molto semplice, seppur molto coinvolgente, grazie a ciò non risulta complicato affrontarla, questo perchè trattata in maniera leggera ma con la giusta intensità. Nonostante quest'ultima esibisca piccole pecche, quali la totale assenza di una crescita nel rapporto tra i due protagonisti prima dell'imminente innamoramento, sono fortemente convinta che questa storia meriti di essere letta, soprattutto se amanti del genere visto e considerato che mantiene un andamento originale, anche se a tratti già sentito.

Esaminando insieme i personaggi che prendono parte alle vicende, devo essere sincera, l'autrice ha saputo caratterizzarli al meglio, tanto che anche le comparse hanno suscitato un grande trasporto e interesse emotivo da parte mia. In primo luogo veniamo accolti da una donna, una donna che ha fatto ritorno nel suo paese dopo tre anni di assenza, Alyce, l'ormai cresciuta contessina Rochford. Delicata nella sua grazia, sensibile, nobile, pura sotto ogni aspetto e sempre incline nell'aiutare i più deboli. Ma anche una ribelle, costretta a una vita da suddita, non si lascia intimorire dai suoi doveri e dalle scelte di suo padre, bensì cerca di andare oltre e correre il rischio di andare incontro a un destino, o un amore, più grande di lei. Di questo soggetto mi è piaciuto molto il carattere indipendente, solare e genuino. È veramente raro che un personaggio femminile non abbia dei difetti adocchiati e appuntati da parte mia o che, addirittura, non venga riservato del mio odio. Perciò mi complimento con l'autrice per la riuscita di questa donna!

Di colpo l'euforia per il ritorno a casa era sparita. Le sembrava quasi di essere dentro una gabbia dorata. Ancora una volta la sua libertà veniva limitata, i suoi pensieri e desideri ignorati. Ancora una volta si sentiva una bambola d'arredamento: bella, perfetta, espositiva ma totalmente inanimata, senza cervello, senza cuore, senza un'anima. Sarebbe stata sempre così la sua vita?le venne un accenno di nausea.

Lucas, d'altra parte, è un giovane e povero stalliere, indotto a una vita di mancanze continue che l'hanno portato ad essere sprezzante, freddo e rozzo, privo di qualsiasi credenza. Moro, sguardo velato di oscurità, atteggiamento trasgressivo e ribelle, il perfetto personaggio che ci piace trovare nei libri. Nonostante abbia riscontrato dell'incoerenza per quanto riguarda il quadro generale della personalità del personaggio, sono convinta sia uno dei più riusciti dell'autrice in quanto soggetti del genere sono soliti prendermi molto. 

Un sorriso amaro gli si formò sulle labbra. Era la storia di sempre, la storia della sua vita, la vita di un figlio di nessuno, di un "bastardo".

Altro personaggio che mi ha garbata molto è sicuramente la sorellina della nostra ormai citata protagonista, Arianne. Ho gradito moltissimo la sua presenza all'interno del libro, non solo perchè mi somiglia tanto sotto diversi punti di vista, ma anche perchè la vicenda amorosa che viene evidenziata in maniera leggera tra lei e Lord Adrian, altro individuo che ho apprezzato parecchio, mi ha incuriosita e stimolata abbondantemente, tanto che il mio interesse ricadeva maggiormente su questi soggetti secondari. Sarebbe davvero emozionante poter leggere in modo più approfondito di loro.

<<Pensate di essere l'attrazione della serata? Anche una bellezza modesta come me ha qualche opportunità, cosa credete? E poi, se dovessi mai prendere in considerazione qualcuno da sposare, non sceglierei certo un libertino della vostra specie! Sarei dsvvero ridotta male se avessi mire su di voi. Dovrei sempre preoccuparmi di dove siete e soprattutto con chi siete! Che razza di marito sarebbe uno che non riesce a tenere i pantaloni abbondanti per più di due minuti? >> Appena le scappò quella frase si rese conto dell'enormità di quello che aveva detto, dell'offesa che gli aveva rivolto. 

Mi è piaciuta la bontà e la sincerità di Stephanie riservata ad Alyce, come il suo istinto materno e la sua continua volontà di aiutarla. E come non nominare John? Così buono e gentile che ha adibito subito un aiuto a Lucas nel momento del bisogno.
Certo ci sono stati personaggi e comparse che hanno reso la lettura più movimentata ma anche il mio sistema nervoso più alterato. Questi sono indubbiamente il Duca di Chatterley, la cui persona viscida, altezzosa e impertinente mi ha scossa non poco. O la stessa famiglia della protagonista, tra cui Philip, fratello maggiore, che con malvagità è andato incontro alle scelte di quest'ultima, privandola di una vita e un amore difficile da raggiungere, ma non impossibile.

Per quanto riguarda i luoghi e le ambientazioni non posso certo lamentarmi, sebbene quei tempi erano critici sotto un certo punto di vista, trovo che siano affascinanti e sensazionali per la cultura e la moda alquanto differente dalla nostra. Un pò contorto come aspetto vero?

Lo stile di scrittura è stato sicuramente una parte fondamentale del mio interesse verso il racconto in quanto non solo risulta spigliato e vivace ma anche perchè le descrizioni accurate e pulite, che hanno regalato alla storia un pizzico di magia, hanno reso il tutto più nitido e lucido nella mia mente. Non sono solita leggere di un amore che nasce in poco tempo ma, c’è un ma, devo ammettere che quello tra  Alyce e Lucas mi ha emozionata ed entusiasmata parecchio. Arrivati a sto punto non posso fare altro se non consigliarvi questo magico libro

sabato 28 settembre 2019

Intervista a Palma Caramia del blog #unteconlapalma



1. Iniziamo questa intervista con una domanda molto semplice ma fondamentale per saziare la nostra curiosità: Cosa ti ha spinto ad aprire una pagina di libri? Soprattutto, hai mai avuto "vergogna" di condividere ed esternare questo progetto con chi ti circonda? O ne hai sempre parlato liberamente? La tua famiglia invece, lo sa?
1. Iniziamo subito con una bellissima domanda, in verità, io ho iniziato ad entrare sulla piattaforma librosa proprio per eliminare quella sensazione di vergogna nel condividere le mie passioni, causa vecchie esperienze che avevano reso la mia persona piena di insicurezze. Entrare subito, mettendoci la faccia, non è stato un grande peso per me perché parlare di libri mi rende felice e allegra, sia su libri belli che meno belli.


2. @fable_s_hyde_ chiede: da cosa prendi l'ispirazione per le tue foto?
2. Principalmente cerco di concentrare due fattori: prendere in riferimento alcuni dettagli narrati nel libro, oppure rievocare la copertina sotto il mio punto di vista, ironizzando o amplificando alcuni dettagli. Cerco sempre di divertirmi e sperimentare con foto e grafiche, passo anche ore davanti al computer per questo modo di fare ahahhaah che vita monotona, vero?

3. No, sai? In verità pensiamo sia davvero ammirevole ciò che riesci a fare utilizzando una semplice app e un semplice computer. I tuoi contenuti sono sempre avvincenti e interessanti, soprattutto quando sperimenti con la grafica. Ma ora, passiamo avanti, sappiamo che per Ottobre hai in mente un progetto, possiamo avere qualche spoiler e anticipazioni su cosa aspettarci? 
3. Certo, il mese di Ottobre, nello specifico sabato 19, è il mio compleanno quindi avevo pensato una cosa super utile. Non specificare quale libro desidero ricevere ma bensì i libri che consiglio a chi vuole fare bella figura regalando un romanzo consigliato dalla sottoscritta. Su YouTube verranno pubblicati per tutto Ottobre, i video con 5 consigli librosi, per genere, da regalare alla propria persona speciale. Che ne dite? Vi piace?

4. Pensiamo sia un'idea alquanto originale e utile, seppur impegnativa, sicuramente la seguiremo. Quante recensioni posti in media a settimana? Ti viene difficile scriverle o le fai in modo naturale?
4. Dipende dal mio calendario oppure dalle letture compiute, diciamo almeno una media di 3-4 recensioni a settimana. Mai avuto problemi a scrivere recensioni, riesco sempre a trasmettere le mie impressioni. Il mio segreto? E' prendermi un giorno di pausa dopo la fine di un libro, mi aiuta a raccogliere le idee e capire i diversi punti trattati nel libro.



5. @biancaferrari_stories chiede: Come scegli le collaborazioni che ti vengono proposte da autori self?
5. Generalmente sono gli stessi autori che cercano me, il mio metro di misura è la trama/copertina, non guardo mai le recensioni di persone prima di me perché ho paura di condizionare il mio giudizio. Altro dettaglio, vedo il comportamento e il modo di porsi dell'autore perché, se noto modi di fare "copia-incolla" non accetto mai perché desidero essere scelta perché sono Palma no perché sono un numero.


6. Sicuramente la tua "filosofia" è giustissima, dovrebbero tenerne conto molte persone. Abbiamo visto che hai cambiato il tuo nome in "unteconlapalma": qual è stato il motivo di tale scelta?
6. Perché il vecchio nome del profilo mi teneva legata ad un passato che non vedevo più mio e, nel cambiare nome, ho cercato di unire la mia grande passione per il tè e la mia persona. A voi piace?


7. Se ci piace? Lo amiamo. Come sempre, sai distinguerti dagli altri creando qualcosa di particolare e simpatico. Tornando a noi @libri_e_nuvole chiede: quali devono essere, per te, le caratteristiche di una bookblogger? E quali segui con maggiore interesse?
7. La mia base è la "sincerità", "trasparenza" nel bene e nel male, il modo di porsi. I miei ideali sono @eri_gibbi per il suo modo di fare schietto e deciso, e @glinda_izabel per le sue foto da paura :)


8. Due profili ottimi, senza dubbio. Ritieni importante il rapporto con chi ti segue?8. Estremamente importante, tanto che io non chiamo mai "seguaci" le persone che mi seguono ma "big family" perché sono la mia forza e il mio cuore.


9. Hai anche te aperto un canale Youtube. Chi ti ha spinto ad intraprendere questo percorso? Ti diverti a girare i tuoi video? 9. Tutte le mie scelte sono dettate dal mio istinto e voglia di fare.


10. Oltre alla lettura, quali altre passioni circondano la tua quotidianità? 10. La mia passione più grande, dopo la lettura, è la fotografia, l'arte e condividere tutto quello che ritengo speciale e bello.


11. Dovrebbero tutti fare altrettanto, ma ora parlaci un pò della tua esperienza da bookblogger e segnalaci gli aspetti che secondo te possono apparire negativi o positivi.11. Uhhhhhhhhhhh!!! Possiamo stare tutto il giorno qui ahahaha, preferisco astenermi perché queste considerazioni sono molto personali e non voglio rischiare di incorrere in nessun tipo di accusa o lamentela.


12. Bene ahaha, in ceri casi è meglio astenersi. Il tuo consiglio verso chi, come te, conduce una vita di letture, recensioni e scatti straordinari qual è??12. Essere voi stessi, mai mutare per gli altri, la vostra passione sarà la fonte della vostra creatività.


13. Hai mai scritto un libro? Se si, hai intenzione di pubblicarlo?13. No, mi dispiace!!! Non ho mai scritto nulla, sono più un tipo da foglio e matita, disegnare per ore...ma....forse....qualche progetto in cantiere sta nascendo ahahaha work in progress.


14. Con questa risposta ci hai lasciato addosso un'ansia assurda ahaha! Ti ritieni fortunata e soddisfatta di ciò che hai ottenuto in neanche un anno dell'apertura della pagina:14. Certo, sono molto soddisfatta dei risultati ottenuti, delle fantastiche persone che accompagnano la mia strada, ma, voglio sempre di più quindi migliorerò tutti i giorni.


15. Per concludere in bellezza, e per restare in tema, il gusto di tè che più ti soddisfa?15. Vado molto a periodi, ora sto amando un gusto di tè che racchiude camomilla, miele e vaniglia. Molto ma molto buono.


16. Bene. La prima intervista che apre le porte alla rubrica #unintervistaperte , dedicata a tutti i blogger/autori/youtuber che amate, si conclude qui. Speriamo di avervi intrattenuti al meglio e ringraziamo infinitamente la nostra Palma per il tempo dedicatoci, speriamo veramente ti sia divertita a rispondere. Ci vediamo alla prossima puntata readers!
16. Grazie a voi per questo spazio ed essere stata la vostra prima cavia. Siete fantastiche!!! Continuate così!!!
E RICORDATEVI CHE LA CLASSE NON E' ACQUA MA TE' !!!

BSite dove potete trovare PALMA CARAMIA - Un tè con la Palma:

sabato 21 settembre 2019

Recensione "Tutto il mare è nei tuoi occhi" di Silvia Ciompi

Titolo: Tutto il mare è nei tuoi occhi 
Autore: Silvia Ciompi 
Casa Editrice: Sperling & Kupfer
Genere: Narrativa
Pagine: 451
Prezzo ebook: 9,99€ 
Prezzo cartaceo: 15,21€ (offerta)
Link di acquisto: Clicca qui

Trama: Ci sono persone che vedi una volta e ti lasciano subito il segno, come se ti firmassero la pelle con il loro nome e si mischiassero alle tue molecole. Bolognini Mirko, detto Bolo, è una di quelle. Con i suoi tatuaggi sbiaditi, i ricci scombinati e il sorriso più strafottente dell'universo, è entrato nella vita di Gheghe senza avvisare, un pomeriggio d'inverno, mentre fuori il cielo grigio minacciava pioggia, e da lì non è più andato via. E Gheghe non si è nemmeno resa conto di quello che stava succedendo, troppo presa a viverla, la vita, per avere paura. Nessuno dei due aveva mai pensato che amare qualcuno potesse essere così. Così bello, così vero, così pieno di risate, di baci e così doloroso. Anche adesso che sono passati mesi dal loro addio, ogni volta che i loro sguardi s'incrociano è un cortocircuito. Come se nulla fosse cambiato e toccarsi fosse ancora inevitabile. Entrambi sanno di essere troppo diversi per stare insieme: lui fedele da sempre soltanto alla curva dello stadio, perché è lì che ha imparato a camminare, a correre, a guidare il tifo e a prendersi a pugni; lei ai suoi libri, perché è lì che ha iniziato a sognare. Ma l'amore non si può controllare, arriva dritto come un colpo ben assestato che non ti aspetti. Un amore inatteso e travolgente, che sa mordere la vita, come solo a vent'anni si può fare.


«Allora, andiamo?»

«Dove, stavolta?»
«Alla fine del mondo.»

Ho atteso con ansia l’uscita di questo libro per un sacco di tempo, ma purtroppo quando è stato il momento non ho potuto acquistarlo, perciò ho recentemente recuperato. Questo libro è lo spin-off del romanzo d’esordio di Silvia Ciompi, Tutto il buio dei miei giorni, una scrittrice italiana nata sulla piattaforma Wattpad e incredibilmente talentuosa. Entrambi i romanzi sono autoconclusivi, ma io consiglio la lettura di tutti e due in ordine di pubblicazione. Sapevo già cosa aspettarmi da lei, visto che la seguo assiduamente, e infatti non mi ha delusa, superando di gran lunga ogni mia aspettativa. Se avevo amato Teschio e Camille devo dire che Bolo e Gheghe hanno davvero un posto speciale nel mio cuore, la loro storia mi ha segnata profondamente.
Mirko Bolognini, detto Bolo, è un trentenne scapestrato e con la battuta sempre pronta, affetto dalla sindrome di Peter Pan. Bolo è un ultras. Lui non ama semplicemente la curva, perché la curva è una parte di lui, lui c’è nato ed è tutto quello che ha. Bolo è un portuale, nato in un quartiere periferico, non ha altri interessi se non i suoi fratelli, gli ultras, lo stadio e la sua famiglia. Si porta dentro un carico di sofferenze, rancori e dolore non indifferente, tutto questo finché non incontra Gheghe.

Io, come dice mio padre, ultras ci sono nato e ho scelto di venire al mondo esattamente lì, sotto le mura scorticate di quello stadio sdraiato sul lungo mare della mia città. La mia scuola di vita, quella che mi ha fatto diventare come sono, è stata la curva. Lì, su quei gradoni, ho imparato cosa vuol dire essere centinaia di persone che diventano una sola, e questo sui libri non si impara.

Bolo mi è entrato dentro profondamente, devo ammettere che tra tutti e quattro i protagonisti dei due libri lui è il mio preferito, probabilmente perché siamo davvero simili. Entrambi amiamo intensamente il calcio, abbiamo una famiglia che è un mezzo disastro e quando facciamo qualcosa tendiamo a scappare dalle nostre responsabilità. Perché è così che fa Mirko quando succede qualcosa, qualcosa di brutto o di sbagliato, lui scappa, a meno che non si tratti del gruppo ultras ovviamente, quando si tratta della curva niente viene prima, prima della fede, della passione e dell’amore incondizionato che li unisce tutti sotto gli stessi ideali. L’ho apprezzato tantissimo anche per la sua crescita evidente durante tutto il romanzo, lui è un personaggio tridimensionale spaventosamente umano, è uno di noi, con le sue fragilità e la sua valanga di problemi ed è impossibile non rispecchiarcisi almeno un po’.

Sempre fieri della maglia, un solo credo al di là del risultato e di tutto il resto, noi avremmo cantato a squarciagola. Noi saremmo stati sempre uniti, con un solo grande amore e un grido unico di ribellione.

Margherita Nardelli, detta Gheghe, invece è il suo completo opposto con la pelle chiara, i capelli e gli occhi scuri, fedele sempre e solo ai suoi libri. È una cuoca provetta, un’incredibile logorroica, una studentessa di filosofia, ma soprattutto è una forza della natura. Ha affrontato l’inferno e ne è uscita indenne. Non credo che sarei stata in grado di ricominciare a vivere se avessi affrontato tutto ciò che ha passato lei. Ma quando incontrerà Bolo non farà in tempo a sottrarsi dall’esplosione che provocherà intorno e dentro di lei. Gheghe è una di quelle con la faccia che parla e il cuore di cioccolata, è una di quelle che credono nei sogni e che si aggrappano disperatamente ad essi. Però anche lei ha cicatrici profonde, che l’hanno cambiata e questo non si può dimenticare, l’ho ammirata moltissimo per il suo coraggio e la sua forza, lei è una di quelle che vorresti come amiche nella vita reale, una di quelle con le palle e passatemi il francesismo.

Mi mancava il mondo esterno, la mia vita di prima, ma quando ti convinci di essere diverso dalle persone normali, di non appartenere più allo stesso posto, quel luogo che ti allontana e ti divide non è più una prigione, ma un porto d’approdo, un rifugio.

Bolo e Gheghe sono completamente diversi, ma tremendamente simili. Il loro è un amore potente, viscerale e doloroso, non è uno di quelli dolci tutti zucchero e confetti. È un amore che puoi vivere una sola volta nella vita e che se anche poi finisce tu non te lo scordi, perché ce l’hai inciso come inchiostro sulla pelle, in modo indelebile. La loro storia d’amore è la più anticonvenzionale e travagliata che si sia mai vista, ma sinceramente credo sia anche la più bella che abbia mai letto, la più vera.

Questo siamo noi, siamo due che non vogliono morire mai, che non vogliono smettere di stare una addosso all’altro. Due pazzi egoisti che si incastrano alla perfezione.

Hanno lottato per il loro amore contro tutto e tutti, non vi dirò se hanno vinto, se ce l’hanno fatta, non spetta a me, dovrete scoprirlo da soli, che questa è una storia di cui va vissuto ogni attimo (armatevi di Kleenex però!).
Lo stile di Silvia mi ha catturata sin dalla dedica (che ho amato), lei scrive in modo crudo, forte e ti schiaffa in faccia la realtà senza fornirti alcuna protezione, ma nonostante questo tutto ciò che scrive è davvero poesia. In più il suo accento toscano, che traspare nitidamente dalle sue parole mi fa impazzire. La stimo moltissimo perché lei ha avuto il coraggio di staccarsi dai soliti canoni, e di raccontare la realtà dei fatti così com’è, senza balsami. Perché i protagonisti sono persone qualunque, potremmo essere io e te, che vivono vite normali come ognuno di noi, niente più niente meno. La stimo perché lei è una scrittrice di vita vera. Inoltre un’altra nota di merito le va per aver scelto di raccontare proprio il mondo degli ultras con tutti i suoi retroscena, sia quelli belli che quelli brutti, un mondo in realtà sempre molto discriminato a mio parere. Ovviamente ci tengo adire che è un mondo vicinissimo a lei, in quanto lei stessa fa parte del tifo organizzato per la squadra della sua città. Mi ha fatto davvero piacere che a differenza del primo libro, in questo la componente ultras sia stata così presente, è una parte molto importante del libro e senza di essa molte cose non avrebbero nemmeno senso, e io questa cosa l’ho amata alla follia.

E mentre li guardo, sudati, a petto nudo sotto al sole, ricoperti d’inchiostro, ubriachi di alcol e passione per la vita che fanno, li vedo ora per la prima volta, come da fuori non li avevo mai visti. Sembrano quasi pirati, su quella balaustra, in equilibrio, protesi in avanti, fieri, orgogliosi. Ribelli con un megafono in mano e i tamburi che battono fortissimo a tempo. Sembrano liberi. Senza regole. Senza vincoli. Gli ultimi inguaribili romantici aggrappati a una passione, a un ideale e a una fede che si portano dentro, nel sangue.

Potrei continuare a parlare per ore di questo libro, però non lo farò, voglio che se lo leggerete siate voi a scoprire ogni particolare. Questa è una storia che vi darà tanto, ma vi toglierà anche tanto, vi frantumerà il cuore in mille pezzi però vi farà sognare. Ammetto che ho pianto come una bambina, come non lo facevo da anni e che non avevo il coraggio di finirlo. Ma ne è valsa la pena, dio se ne è valsa la pena. Questo è un libro che va letto almeno una volta nella vita, uno di quelli che ti si imprimono a fuoco dentro, perché Bolo e Gheghe hanno fatto così con me e non li dimenticherò. Leggetelo, davvero, non ve ne pentirete e vi giuro che vi innamorerete di loro proprio come ho fatto io.

mercoledì 18 settembre 2019

Recensione "The Perfect date" di Steve Bloom

Titolo: The Perfect Date 
Autore: Steve Bloom
Casa Editrice: Mondadori 
Genere: Romance/Young Adult
Pagine: 260
Prezzo ebook: 8,99€ 
Prezzo cartaceo: 14,45€ (offerta)
Link di acquisto: Clicca qui

Trama: Brooks Rattigan ha diciassette anni, un padre che fa di tutto tranne che comportarsi da padre, e un sogno che non lo molla un attimo: essere ammesso in una delle università più prestigiose del Paese. Solo così potrà andarsene dal buco di città in cui è cresciuto e vivere finalmente la vita che ha sempre desiderato. L'occasione propizia per dare una svolta alla sua esistenza arriva inaspettata quando, per togliere dagli impicci un conoscente, si offre di accompagnarne al ballo scolastico la cugina, piantata in asso dal cavaliere alla vigilia della serata. Come ricompensa per la sua buona azione riceve dal padre di lei una mancia generosa, la più grande quantità di soldi che abbia mai visto in una volta sola in tutta la sua vita. Di lì a poco, la voce si diffonde velocemente tra i genitori benestanti della zona, e ben presto Brooks diventa un accompagnatore richiestissimo, un "finto-fidanzato" impeccabile, il ragazzo ideale con il quale far vivere alle proprie preziose figlie esperienze "uniche nella vita", ovvero gli eventi sociali dell'ultimo anno di liceo, senza rischiare però brutte sorprese. Per Brooks è un'occasione imperdibile per frequentare ambienti e ragazze che mai avrebbe potuto anche solo avvicinare - tra le quali persino quella dei suoi sogni, la divina Shelby Pace -, e soprattutto per mettere da parte i soldi necessari a realizzare il suo progetto. Tutto filerebbe liscio se, tra una bugia e una mezza verità, a furia di vestire i panni del ragazzo perfetto di turno, Brooks non iniziasse a perdere di vista chi è davvero e cosa per lui è davvero importante...


Ho deciso di acquistare e leggere questo libro solo una volta dopo aver visto il film, anche se ammetto che l’avrei comprato ugualmente anche se non l’avessi visto dal momento che ho sempre pensato avesse una trama abbastanza accattivante. Ero molto curiosa sinceramente e, volendo leggere qualcosa di più approfondito al riguardo, quando sono uscita diretta in libreria, trovandolo, non ho potuto fare a meno di acquistare il libro xD! 
Premetto che film e libro sono due cose completamente diverse, decisamente gli opposti, a partire dai personaggi. Grazie a ciò, li ho apprezzati entrambi e ognuno in modo diverso. Il libro, devo essere onesta, l’ho preferito meno rispetto al film che, invece, ho amato. Questo in quanto mi ha trasmesso meno emozioni. Nonostante ciò è stata una lettura piacevole ed entusiasmante.

Brooks Rattigan è un liceale all'ultimo anno, col sogno di entrare a Yale, mentre suo padre vorrebbe che andasse all'università del Connecticut. Lavora part-time in un fast food con il suo migliore amico, il programmatore Murph, ma finanziare i suoi sogni universitari si rivela problematico. Brooks coglie l'opportunità di guadagnare qualche soldo extra fingendo di essere il fidanzato di Celia Lieberman, una ragazza grintosa e sicura di sé. Accompagnando Celia incontra Shelby e, per far colpo su quest'ultima, le fa credere di essere benestante. Ciò porterà a segreti e bugie che metteranno a dura prova la vita del giovane.

Parlando invece dei personaggi, mi sono piaciuti tutti. Alcuni meno di altri ma, tutto sommato, ognuno di essi è stato importante per la storia e ha lasciato un messaggio importante. In primo luogo abbiamo Brooks, protagonista e unico narratore della storia. In certi aspetti del suo carattere mi ci sono rivista parecchio, così anche in alcuni modi di pensare e di vedere le cose, ciò è stato molto interessante ma anche aspro. Aspro perché,comunque, mi sono resa conto di alcuni miei sbagli e aspetti del mio carattere che dovrei migliore. Ritornando a Brooks, ci viene presentato come un ragazzo pieno di aspettative e sogni, che non si arrende davanti a niente e nemmeno davanti al primo ostacolo, anzi, lo salta con tutta la forza che ha continuando il suo percorso. 

Successo. Sostantivo maschile. Essere contenti di ciò che si è e che si ha.

Questa frase, nonché ultima che chiude il libro, mi ha colpita molto e mi ha fatto anche riflettere, in verità molte cose che dice il personaggio fanno riflettere. Inoltre l’autore è riuscito a caratterizzarlo al meglio, trasformandolo nel giusto ragazzo liceale. A mio parere dovrebbero essere tutti determinati ad ottenere quello che vogliono come lui. 

Di seguito abbiamo Celia, una stravagante è stranissima ragazza dalle mille sfaccettature, un po’ scorbutica e arrabbiata con il mondo intero aggiungerei, specie con i suoi genitori che, a quanto dice lei, le hanno rovinato la vita, nonostante volessero solo aiutarla. 
Il suo personaggio l’ho trovato davvero particolare, interessante ma anche un po’ asciutto. Sinceramente, mi è piaciuta più come l’hanno caratterizzata nel film.

Ogni ragazza è l’opera d’arte di se stessa.

Celia, nonostante sia ricca, è la “vittima” della sua scuola, questo per via dei suoi genitori che con i loro modi strani e stravaganti, aggiungerei fuori dal normale, hanno lanciato su di lei una “cattiva” reputazione, inducendo gli altri a prenderla in giro per questo ma anche per i suoi modi di vestire del tutto diversi da qualsiasi altra ragazza e soprattuto dal commercio. Per questo la frase citata, pensata da Brooks in un momento particolare, mi ha ricordato Celia. Perché la descrive. Lei è stravagante, si, ma nonostante ciò, o forse proprio grazie a ciò, questo fa di lei l’opera d’arte che qualsiasi persona criticherebbe ma che solo la persona piu inaspettata, magari proprio un poveruomo che vive in mezzo alla strada -ma- che osserva molto, capirebbe.

Un altro personaggio che mi ha dato da subito una parvenza positiva è Murf, facendomi divertire per tutta la lettura del libro. Il suo carattere sbarazzino, spiritoso e sempre pronto ad aiutare il prossimo, nonostante sia anche un po’ rimbambito xD, mi ha scaturito un grande interesse. Il suo personaggio, seppur ad un certo punto venga un attimo messo da parte, è uno tra i più riusciti e reali.

<<TI HO PRESO, FRATELLO! TI HO PRESO!>>
Lo scuoto con violenza, incerto se sia morto o in coma. Poi lui apre entrambi gli occhi e rotea le pupille fino a quando tornano visibili. Alleluia! Murf è vivo! Lui mi prende per il collo e comincia a soffocarmi. Quell’ingrato mi sta strangolando.
<<AIUTOOOOO!!!>> sputacchio.

Inutile dirvi che questa è stata la parte più divertente del libro. Sono letteralmente morta, stando per dieci minuti buoni a ridere come una stupida. Dovete assolutamente leggere il libro per scoprire il motivo di tali parole, non ve ne pentirete.

La trama l’ho trovata molto semplice, divertente, ma allo stesso tempo anche molto interessante e seria. Questo Romance/Young Adult, a mio parere, si può leggere in due modi, ma solo uno è quello giusto: il primo, nella maniera semplice, senza coglierne il significato lasciato dall’autore, quindi leggendolo in modo sbrigativo quando non si sa che fare. Il secondo, appunto, è stando attenti ai dettagli e a capire i messaggi che il libro lascia. Io, rientro nel secondo modo: avendolo letto in molto tempo, quindi con più attenzione, ho potuto notare cose molto importanti che l’autore ha saputo esprimere in maniera decisiva e impeccabile, offrendo punti di riflessione su diverse cose riscontrabili al giorno d’oggi e non solo. Il libro tratta di argomenti come la fiducia in se stessi, che purtroppo è una cosa che grava molto sui giovani, ma tratta anche del senso dell’essere e dell’apparire, di come si sgobba quando si vuol realizzare i propri sogni e dell’importanza dell’amicizia. D’altra parte, vediamo anche il seguire la massa solo per farsi accettare da quest’ultima, questo è stato un argomento trattato in maniera impeccabile a mio parere, che mi ha toccato particolarmente. Ho rivisto i comportamenti del protagonista in moltissime di alcune conoscenze strette che ho, tanto da portarmi a chiedermi le motivazioni. Sicuramente è un libro che insegna e lascia tanto, oltre che a farti rilassare per un paio di ore. 

Lo stile di scrittura non mi ha convinta completamente, nel senso che inizialmente l’ho trovato molto pesante, quasi non riuscivo a leggerlo per quanto fosse “formale”, quasi freddo e inespressivo. Diciamo che non è una lettura da fare se sei nel completo blocco del lettore xD. Per fortuna, però, è abbastanza ricco di scene divertenti che hanno, in un certo senso, alleggerito il tutto. A metà libro, d’altronde, non si mostra poi più così tanto pesante come invece vi è tra le prime pagine, regalandomi molte emozioni. La storia è narrata in prima persona e da un solo punto di vista, quello maschile, proprio per questo motivo avrei preferito la lettura in terza persona. Sinceramente è stato un po’ bruttino leggere solo del punto di vista del protagonista, si sentiva l’assenza della donna a parlare, ecco, mi sarebbe piaciuto leggere i pensieri di Celia e i suoi commenti riguardo alcune questioni. Nonostante ciò lo stile è anche coinvolgente e adeguato al tipo di storia, così anche il linguaggio che rispecchia a pieno l’età dei personaggi.
In conclusione non posso fare altro se non di consigliarvi questo libro divertente ed entusiasmante.

Il mio voto: 3,8/5




mercoledì 11 settembre 2019

Recensione "Next level to eden" di Lullaby

Titolo: Next Level to eden
Autore: Lullaby 
Casa Editrice: Self publishing 
Genere: Thriller Psicologico
Pagine: 230
Prezzo ebook: 0,00€ gratis in kindle 
Prezzo cartaceo: 8, 31€
Link di acquisto: Clicca qui

Trama: Invitta ha un muro nero coperto di graffiti nella sua camera da letto. Invitta ha un fratello che non esce mai falla sua stanza e una madre che disprezza.
Invitta è distante da tutti, anche da se stessa.
Invitta osserva per ore la città dalla terrazza sul tetto del vecchio palazzo dove vive.
Invitta ha un unico amico, ossessionato dall'idea di uccidere. Invitta ha un vicino di casa che si aggira nei meandri del palazzo, instancabile e inquietante, spettatore ossessivo delle abitudini altrui. 
Quando il mondo marginale, ma quieto di Invitta comincia a sgretolarsi, la realtà stess sembra perdere i suoi punti di riferimento. I ricordi si intrecciano alle fantasie, visioni fin troppo vivide e realistiche potrebbero essere la chiave per comprendere verità alternative e sconvolgenti, così come il muro nero coperto di graffiti non è forse solo l'espressione delle ossessioni di Invitta.

Recensione: Ho conosciuto questo libro grazie a tutte le sponsorizzazioni e promozioni che vedevo nella mia home di instagram, tutti i giorni, su di esso. Devo ammetterlo, inizialmente pensavo fosse un libro di un autrice inglese, questo per via del titolo super originale e della copertina stupenda, in quanto non è facile trovare grafici italiani, a mio parere, così bravi. Si, lo ammetto, sotto questo punto di visto sottovaluto un po' tutti. Ritornando a noi, quando lo vedevo non leggevo neanche la trama e l'unica cosa che mi ripetevo era quella di correre presto a comprarlo in libreria. Quando per l'ennesima volta mi è apparso un post che lo riguardava e ho letto un piccolo estratto, vedendo che l'autrice era italiana e pubblicata in self, sono rimasta alquanto stupefatta. Solo un paio di giorni dopo l'autrice mi ha contattata privatamente per una collaborazione proprio di questo romanzo, che appunto si chiama Next level to Eden, ed io non ho potuto fare altro che accettare. 

Invitta trascorre gran parte del suo tempo contemplando la città dall’alto, dal tetto del suo palazzo, con le gambe che penzolano nel vuoto, lo sguardo che si perde all’orizzonte e nel cuore una struggente nostalgia per il padre che l’ha abbandonata. In seguito al ritrovamento del cadavere della madre in un albergo a ore, precipita in un incubo fatto di ricordi e visioni sconvolgenti che la turbano al punto da indurla a mettere in discussione la sua stessa realtà. Sandino, fratello di Invitta, geniale top player del survival game “Next Level to Eden”, scompare dalla stanza in cui si è da anni volontariamente esiliato. Bram, giovane e tormentato detective, si avvicina a Invitta, forse allo scopo sincero di salvarla dalla sua solitudine o forse all’unico scopo di incastrare Sandino, maggior indiziato per l’omicidio della madre. MM si aggira come un’ombra nello stesso palazzo fatiscente in cui vive Invitta, silenzioso e inquietante testimone delle abitudini dei pochi abitanti rimasti e forse depositario di un segreto a lungo custodito. Terso, unico amico di Invitta, è ossessionato dall’idea di progettare il delitto perfetto. Una protagonista giovanissima e anaffettiva, una famiglia disfunzionale, un gioco multiplayer diabolico e un muro nero coperto di graffiti fra cui si nasconde un enigma. Tinte noir, adrenalina e ambiguità per un thriller in cui la realtà è multidimensionale come un sogno e ingannevole come un gioco di prestigio.

Parlando invece dei personaggi, ho varie cose da dire a riguardo. Premetto che dovrò descriverveli in un modo un po' strano però senza trapelare nulla, in quanto altrimenti svelerei un colpo di scena colossale. Come primo personaggio, analizziamo insieme la prima parte di Invitta; l'ho trovata forte, indipendente, coraggiosa sotto ogni punto di vista, poco incline alla violenza ma anche molto asociale, seppur si mostri come una ragazza triste e sola. A mio parere, per tutto ciò che ha affrontato e dovuto sopportare, non lo è per niente, anzi. D'altra parte, però, abbiamo l'altra Invitta. Sempre indipendente ma anche troppo incline al suo piacere, al suo interesse personale e troppo indifferente a ciò che la circonda, nascondendosi dietro rassicurazioni paterne e promesse confortanti. Se da prima la vediamo forte perché debole, dall'altra la vediamo debole sotto la sua maschera da forte. Non saprei dire quale mi sia piaciuta di più in quanto in seguito le due varianti si fondono, seppur non completamente, rivelandone una quasi del tutto nuova. Oltre questo, mi sono rivista molto nel suo personaggio incasinato ma anche reale.

<<So quello che ho fatto, il danno è irreversibile..>>

Un altro personaggio che mi è piaciuto molto è Bram; Sia versione guardia del corpo che versione poliziotto. Ho trovato il suo personaggio in entrambe le "facce" interessante, dolce, sempre predisposto ad aiutare ma anche molto indifferente e rozzo quando serve. Mi è piaciuto molto come inizialmente si è relazionato con la protagonista, sebbene abbia trovato il loro primo "rapporto" un po' occasionale, affrettato e fuori luogo. Nonostante ciò ho apprezzato il loro legame quasi insolito, legati sin da subito anche se senza un motivo preciso. 
Una cosa che mi ha fatto piacere di lui, o meglio di lui e Invitta, è stato che la loro "storia d'amore" non si sia svolta in tempi brevi, bensì iniziando a prendere forma proprio nell'ultimo capitolo e con una frase in particolare che, però, non delinea del tutto il loro rapporto e il fatto che non siano del tutto una coppia.

<<Sei sempre la solita stronza cocciuta, non me ne andrò senza di te, che ti piaccia o meno..>>
Credo che questa sia la cosa più vicina a una dichiarazione d'amore che io abbia mai ricevuto.

Altri personaggi che mi hanno dato da subito una parvenza positiva sono Terso, che io denomino come mio migliore amico. Mi è piaciuto tutto di lui, nonostante la sua macabra versione del mondo e di vedere le cose. Nonostante la sua mania di uccidere e programmare nei minimi dettagli un omicidio, a sfondo piatto devo ammettere che forse è anche questo che mi ha incuriosito. Seppur non siano una cosa da tutti i giorni i suoi comportamenti, e seppur non sia un vero omicida, stare così vicino alla mente del carnefice mi ha affascinata non poco. 

<<Quello che importa per lui non è chi uccidere, ma piuttosto il modo sofisticato e sottilmente crudele scelto per farlo.>>

E ovviamente non può non mancare Sandino; la sua prima "versione" mi è apparsa intelligente come poche persone della sua età, sofisticato, geniale all'inverosimile con una menta non del tutto malata ma non completamente sana. Se da una parte è un ragazzo anche molto insicuro per via del suo aspetto, aimè, ai limiti dell'obesità, dall'altra è tutto l'opposto. Nella sua versione secondaria lo vediamo come un ragazzo presuntuoso, non geniale e intelligente quanto basta, con un fisico asciutto, magro e pimpante. La prima versione mi è piaciuta sicuramente più della precedente, perché mi sono rivista in lui, mi sono rivista me bambina con le sue stesse preoccupazioni. Avrei preferito un legame più ampio e solido con sua sorella ma, mio malgrado, in entrambe le "facce" ciò non vi è stato. 
Alla fine penso che tutti i personaggi, comparse e non, mi siano piaciuti. Perché tutti, con la loro entrata in scena, hanno lasciato qualcosa, seppur alcuni qualcosa di negativo. Per farvi un esempio potrei dire il poliziotto anziano, Castelo, MM, Gemina, Redenta, Bì, Ledha e molti altri.

La trama del libro è un qualcosa di estenuante, innaturale, originale, mai sentito prima. Proprio quello che c'è dietro è innaturale, le persone create che ne fanno parte, i passati raggelanti e le questioni irrisolte ma allo stesso tempo risolte che vi sono come sfondo. Mi sono ritrovata letteralmente catapultata in un'avventura senza limiti, dove nulla è come sembra, specialmente non lo è ciò che credi reale, persistente e con una base compatta. Mi sono letteralemnte immersa nel libro, confondendomi con la protagonista, sfracellandomi la mente per cercare di capire e di comprendere. Secondo me è un libro non da poco che merita veramente molto, perché intrattiene ed è carico di colpi di scena. Ammetto che ad una certa parte del romanzo mi è quasi venuta la voglia di smettere di leggerlo, perché talmente stupita da non credere ai miei occhi per ciò che era successo. Inoltre l'idea del gioco "Next Level to Eden" l'ho trovata fenomenale, complice di qualcosa più grande del nome stesso. La narrazione è eccellente e innovativa, così come i dialoghi seppur semplici ma coinvolgenti. Nel corso del libro diciamo che quest'ultimi vi sono apparsi poche volte, in quanto principalmente si estendono pensieri contorti e opinioni contrastanti all'inverosimile. Sicuramente questa è una cosa che mi è piaciuta molto. Inoltre in generale la storia è carica di colpi di scena che ti mozzano il respiro e pieno di suspence acclamate. Ho apprezzato anche lo sfondo thriller e erotico.

Lo stile adotatto mi è apparso sempre diverso e variegato, mi spiego: per ogni situazione che vi era presente nel libro, in base a quanta gravità pesava, l'autrice adottava uno stile di scrittura sempre diverso, adeguandosi alla determinata scena in base alla circostanza prescritta e da descrivere. Questa cosa, devo ammetterlo, non l'ho mai riscontrata in nessun autore. Solitamente ognuno ha un unico stile che segue alla lettera per ogni determinato avvenimento; ovvero se il suo stile è pesante rimane costante anche quando non dovrebbe esserlo, alleggerendolo poco e niente. Di sicuro, quindi, trovare questa cosa innovativa in questa autrice è stato molto emozionante, in quanto l'ho trovato pesante ma leggero, scorrevole ma profondo, emozionante ma apatico. Tutte cose che, secondo il mio consueto parere, dovrebbero avere tutti.
Se vi consiglio questo libro? Assolutamente si. Siete pronti a giacore?