mercoledì 6 marzo 2019

Intervista a Debora Cappa

Debora Cappa

1. Quando hai iniziato a scrivere?
Quando ho sentito il bisogno di intraprendere un percorso introspettivo, che mi permettesse di approfondire la conoscenza di me stessa, quindi degli altri e di ciò che ci circonda.
A tal proposito ricordo le parole di Arthur Rembaud:”Il primo studio dell’uomo che vuole essere poeta è la conoscenza di se stesso.
Ho custodito dapprima i miei scritti gelosamente senza condividerli con nessuno. Solo in una seconda fase, dopo alcuni anni, mi sono lasciata convincere, aprendo così uno spiraglio sul mio mondo interiore, a far conoscere pensieri in versi su esperienze vissute in modo diretto ed indiretto.


2. Per te, cosa vuol dire scrivere testi poetici? Vuol dire esternare sensazioni e riflessioni, sentimenti e considerazioni su esperienze vissute in modo diretto ed indiretto. La mia poetica è molto personale, nasce dal desiderio di esprimere la mia essenza, dalla necessità di interagire e di comunicare liberamente.
Spero possa svolgere una funzione etica, in un mondo così globalizzato e stereotipato, in cui l’interiorità è quasi una zavorra. La società odierna, superficiale, frivola, distratta da mille fatui interessi, ci ha fatto abituare al culto dell’apparenza, all’ostentazione dell’esteriorità, alla ricerca della fama immediata, alla mortificazione dell’essenza in nome di una mercificazione totalizzante, una sorta di consumismo, che investe perfino i sentimenti e sembra favorire un livellamento culturale, un’ atrofia del pensiero.


3. Cosa ti ha spinto ad intraprendere questa strada?
Scrivere per me è sempre stato un bisogno ancestrale, che mi ha condotta ad esplorare le potenzialità racchiuse nell’ uso
della parola poetica. Esso si è manifestato fin dalla più tenera età come incanto per racconti sia reali sia fantastici. Tale naturale propensione è stata successivamente rafforzata dagli studi classici, che hanno incentivato la mia passione per la
letteratura greca e latina, italiana e straniera nonché per il gusto del “bello” e dell’arte in genere.
Scrivere versi, a mio avviso, è come tentare di fermare in quell’attimo l’indefinito che fa brillare d’eterno il finito e lambire
così il ponte dell’ irraggiungibile.


4. In che situazioni ami riportare su carta le tue idee? Di giorno o di notte? In un luogo particolare o dove ti capita?
In tutte le situazioni che colpiscono la mia sfera emotiva, specie se inducono all’introspezione e suscitano dibattito interiore.
Con molta modestia mi unisco alle parole di Fedor Dostoevskij: “Il poeta, quando è rapito dall’ispirazione, intuisce Dio”.


5. La poesia la organizzi prima di scriverla o la scrivi di getto in base alle tue emozioni?
Di getto, anche se poi la sottopongo ad un lavoro di attenta limatura.
Prediligo uno stile asciutto, diretto, che, con incisività e ritmo serrato, sincopato,
possa avvicinare il lettore concettualmente ed emotivamente senza farlo
annaspare in intrichi ridondanti di parole, magari sfoggiate, ricercate in modo
ossessivo e spesso vuoto. Mi avvalgo a tal proposito di simboli, allegorie, flash,
barlumi, ossimori e della forza icastica di immagini nitide ed immediate


6. Usi la poesia come un mezzo per parlare di te ?
Non uso la poesia per parlare di me stessa , in quanto l’ intento che in ogni caso mi prefiggo sempre diraggiungere è di concepire in veste universale. Non posso tuttavia negare ci sia qualcosa di autobiografico, dal momento
che considero la scrittura un potente mezzo analitico per conoscere gli angoli più reconditi di se stessi.


7. C'è una poesia a cui ti senti particolarmente legata? Se si, perché?
“Sfiorar l’Anima“,
inclusa nella mia opera prima Il Carnevale della Vita.
In un periodo storico in cui precarietà e mercificazione imperano su tutto, perfino sui sentimenti, vorrei
potesse essere salvaguardato ciò che in essi c’è di divino e di eterno, per non
farci condurre all’autodistruzione globale


8. Ti sei ispirata a qualcuno in questa avventura?
Ho sempre cercato di non ispirarmi a nessuno, considerando inarrivabili sotto vari aspetti gli autori che ammiro. La critica tuttavia, con mio grande orgoglio, ha rilevato nella mia poetica paralleli con Pindaro, Saba, Ungaretti, Montale, Calvino. Mi ha definita quasi una pittrice impressionista non solo per le
descrizioni paesaggistiche multiformi e variegate, ma soprattutto per gli imperscrutabili e mutevoli moti
interiori dell’animo umano minuziosamente descritti.
La mia connaturata propensione per l’arte inoltre mi porta da sempre, fin dagli studi classici, ad estendere preferenze e curiosità anche ad altri campi, quali quello della musica, della pittura, del teatro, del cinema, della danza e della fotografia.


9. Un verso che compare nelle tue poesie che ami?
Non credo ci sia un verso ricorrente nelle mie poesie, anche perché ho sempre cercato di differenziare le mie raccolte per stile, ambientazioni spazio-temporali e prospettive.
Potrei però, se devo trovare l’elemento che le accomuna e ne costituisce al tempo stesso il punto di forza, dire senza dubbio la spontaneità.
John Keats scriveva: “Se la poesia non nasce con la stessa naturalezza delle foglie sugli alberi, è meglio che non nasca neppure”.


10. Hai un mentore?
No, non ho mai avuto un mentore. Ho cercato sempre di fare tutto con le mie forze, assumendomi il rischio di qualunque conseguenza. Considero tuttavia formative le critiche costruttive al pari di consigli competenti, purchè spassionati.


11. Hai un consiglio da dare a tutti coloro che vogliono cimentarsi in questo campo?
Non lascirsi scoraggiare dal fatto che questa forma d’arte risulta davvero impervia per il luogo comune secondo cui è considerata ostica, datata, d’èlite.


Grazie di aver risposto alle nostre domande. Non abbiamo potuto non notare la nota poetica in ogni risposta, inoltre, ci hanno davvero colpite le tue parole nonostante, magari, possono sembrare semplici. Ci prendiamo questo spazio per complimentarci con l'autrice, leggeremo sicuramente qualcosa di suo. Qua sotto vi lasciamo tutte le info per poterla contattare!

Instagram: debora_cappa_occhibluoltremare
 Facebook: Debora Cappa                              
Email: occhiblu_oltremare@alice.it               
Sito web: http://deboracappa.wordpress.com

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