sabato 24 agosto 2019

Recensione "Prigioniera dei sogni" di Ilaria Si

Titolo: La prigioniera dei sogni
Autore: Ilaria Siddi 
Casa Editrice: Self publishing 
Genere: Fantasy
Pagine: 174
Prezzo ebook: 9,90€
Prezzo cartaceo: 0,99€
Link di acquisto: Clicca qui

Trama: Cosa ci fa una ragazza di quindici anni sul tetto di un centro commerciale in una mattina fredda e piovosa?
Eluana vuole farla finita perché non riesce più a sopportare l’immenso dolore che si porta dentro da quando ha visto suo padre con un’altra donna e lui se n’è andato di casa, lasciandola sola con sua madre. Nel tempo Eluana ha provato a superare il distacco immergendosi nello sport, ha tentato di non dare peso alle prese in giro dei compagni di scuola che la considerano troppo timida, o troppo strana. Ma questo non è bastato e ora ha deciso di togliersi la vita, con la speranza che sua madre e suo padre possano invece riprendere la loro.
Quella mattina al centro commerciale c’è anche Alex, un giovane ventenne addetto alla sicurezza, chiamato in servizio prima del previsto per sostituire un collega malato. E la coincidenza è vitale, perché Alex vede Eluana sul tetto, la raggiunge e si lancia verso di lei proprio mentre Eluana si getta nel vuoto.
Alex la afferra per una ciocca di capelli e la tiene sospesa finché non arrivano i soccorsi. Nel frattempo, però, Eluana batte la testa sul bordo del cornicione, perde i sensi ed entra in un mondo parallelo, dove le due parti di sé, quella debole e quella forte, si scindono e si fronteggiano. Eluana deve quindi fare i conti con le proprie paure, affrontare l’idea che ha di se stessa e scoprire dentro di sé un coraggio che non sapeva di avere.
Con uno stile fresco e moderno, l’esordiente Ilaria Siddi accompagna la sua protagonista in un mondo immaginifico in cui luoghi incantati si alternano ad abissi oscuri, in un gioco di luci e di ombre che riflette le pieghe dell’animo umano.
Seguendo il viaggio di Eluana nei propri sogni, ciascuno di noi si immerge infatti nell’intimo della propria identità e ne riemerge con la consapevolezza che non esistono limiti alle nostre possibilità e che gli ostacoli e le barriere che ci bloccano spesso sono solo una creazione della nostra mente.
Alla fine, in un ribaltamento dei ruoli voluto dal destino, toccherà dunque a Eluana salvare Alex, ma l’autrice ci lascia con la curiosità di scoprire nel seguito di questa storia se Eluana riuscirà a farlo, saltando nel buio delle proprie paure e riconquistando la luce della fiducia in se stessa.


Partendo dal presupposto che ho conosciuto l'autrice per puro caso, girovagando come mio solito su Instagram e, ammailiata dalla trama e dalla copertina succulenta, ho deciso di intraprendere questa collaborazione.

Eluana è un'adolescente di soli quindici anni, costretta a un dolore che la tiene prigioniera in un incubo, in un'immagine nitida e malata, imbarazzante per la sua tenera età. Un vuoto, un attimo di distrazione, e tutto ciò in cui credeva si ribalterà in un mondo fatto di sogni, di coraggio e di forza. Un mondo che, con il passare del tempo, e per via del popolo Terrestre e andato ad estraniarsi, dissolvendosi in una polvere fatta di rabbia, paure e vendetta. Una luce, un'ancora, una speranza che la salverà dal baratro a cui è stata costretta sporgersi. Un mondo dove l'impossibile diventa possibile, dove la serenità regna come primo posto e strane creutere viaggiano inquiete nella speranza di rimettere in sesto il mondo parallelo di Euclyde. Questo è ciò che vi aspetta. 

Il libro si apre in modo crudo ma delicato, malato e assordante, vediamo la vita di una ragazza, circondata da persone che la ritengono sbagliata, spezzarsi in milioni di pezzi, portandola a compiere un atto che, nella sua ancora piccola e ingenua mente, passa per giusto e sensato. Eluana viene mostrata come una ragazza debole, a pezzi per il tradimento e l'abbandono del padre, e per via dei suoi coetanei che non perdono tempo ad oltraggiarla e ad affibbiarle aggettivi poco carini. 

Finalmente aveva capito come fare. La soluzione era stata sempre lì, a portata di mano. Che stupida era stata a non pensarci prima! I suoi compagni avevano ragione: finora era stata una vigliacca, pronta a scappare per risolvere ogni tipo di problema.

Ma in realtà, per tutto ciò che ha passato, io la reputo molto forte. Nonostante non giustifichi il suo gesto, purtroppo, sono conscia del fatto che ognuno è libero di prendere le sue decisioni, giuste o sbagliate che siano. Dall'altra parte abbiamo l'altra metà di Eluana, Crisalidù, la sua esatta copia, solo più matura nell'atteggiamento, nella corporatura e nella mente. Crisalidù, a dispetto di Eluana, viene sin da subito presentata come una donna forte, indipendente, purtroppo priva di una qualche emozione. 

<<Smettila di chiamarmu Eluana. Io non sono più Eluana. Il mio nome è Crisalidù!>>

Di lei ho apprezzato la sua forza, la sua determinazione e tutto ciò che ha fatto l'ha fatto per far rinascere nuovamente la sua Terra, il suo mondo. Per avere un pari con colei che è l'altra parte di lei, sua sorella Eluana. Analizzando gli altri personaggi che mi hanno tenuto compagnia durante quest'avventura, Marta è sicuramente uno fra quelli che ho apprezzato di più, se inizialmente risulta una donna che pensà solo a sè, ormai scossa dell'abbandono del marito, in realtà nel corso della vicenda ci verrà presentata più chiara la sua situazione, facendomi cambiare totalmente opinione sul suo conto. Non posso non nominare anche la Forza Creatrice, colei che con la sua aurea porta pace e spensieratezza, colei che aiuterà le nostre protagoniste. Ho apprezzato molto il suo personaggio. Vanessa, nonché Mykin, risulterà sleale, perfida, piena di rabbia ma anche una persona amante delle sue origini e del suo passato, bisognosa semplicemente della sua casa. Più avanti risulterà più matura e inizierà a comprendere la devozione che rivolge verso i confronti della Regina Crisalidù, giustificandosi in parte con "l'avvelenamento" causato dal mondo Terrestre. Per finire, non posso certo non segnalarvi il personaggio che ha permesso a Eluana di vivere la sua vita, Alex, colui che si dimostrerà un guerriero, un salvatore, portatore di protezione. 

A volte i moti di nostalgia per la sua vita precedente lo attanagliavano, ma era anche consapevole di vivere un'avventura straordinaria. Si sentiva finalmente libero di essere se stesso e avere scoperto di essere una sentinella dava finalmente uno scopo alla sua vita, basata, a soli vent'anni, su una routine di cui era già profondamente annoiato. Abbandonare la Terra, i suoi genitori e i suoi amici era stato lo scotto da pagare per scoprire il suo reale destino.

Mi è piaciuta molto la sua persona, com'è stato creato e studiato. È molto particolare nonostante non venga descritto benissimo il suo carattere. La trama l'ho trovata molto originale, seppur l'avrei approfondita e riguardata in diversi punti e lo stile di scrittura è veramente sciolto, ma molto coinvolgente per le descrizioni che sono state inserite minuziosamente. Se siete alla ricerca di qualcosa di leggerlo ma stuzzicante, e se siete appassionati di fantasy e amanti dei sogni, questo libro fa per voi.

mercoledì 21 agosto 2019

Recensione "Il bacio delle tenebre" di Arianna Colomba

Titolo: Il bacio delle tenebre  
Autore: Arianna Colomba 
Casa Editrice: Self publishing 
Genere: Dark Fantasy Storico
Pagine: 567
Prezzo ebook: 2,99€
Prezzo cartaceo: 14,20€

Trama: Sono solo due le cose che possiede Aileen: un sogno e una borsa che custodisce gelosamente. È diretta a Londra, dove spera che gli incubi che la tormentano trovino un epilogo ma l’epoca Vittoriana è un pozzo nero, fuligginoso e letale, per chi vi si addentra in maniera incauta. Nascosti dal fumo delle fabbriche e le ceneri dei camini, la città cova segreti antichi: intrighi, sette proibite, riti oscuri e identità nascoste masoprattutto Nikolas, che sembra incarnarne ogni aspetto in un inquietante sguardo color inverno.Al ritmo martellante dell’horror più puro, le vite di più persone s’intrecceranno, mescolandosi assieme alle figure più classiche del Romanzo Gotico, per risolvere un mistero mortale, in un viaggio nei recessi più profondi della paura, del sangue e delle Tenebre.Un Dark Fantasy Storico, "Il Bacio delle Tenebre", arricchito da numerosi punti di vista che spaziano dalla fredda Europa Settentrionale alle calde e maledette piantagioni di cotone della Louisiana.



Per puro caso, giorovagando sull'immensa piattaforma di Instagram, mi sono imbattuta nel libro "Il bacio delle tenembre" di Arianna Colomba. Un libro che, sin dal primo impatto, mi ha conquistata, questo anche perchè non ho potuto resistere alla bellezza ipnotica della copertina e all'irresistibile e tenembrosa trama che viene a susseguirsi. La cosa certa è che non mi sarei aspettata ciò che l'autrice è riuscita a tirare fuori con questa storia. Ed io sono una che non si affascina facilmente.

Aileen, giovane donna, decide di mettere fine al tormento causato dalle tenembre del suo passato trasferendosi nella città di Londra. In sua compagnia vi è una borsa che custodisce gelosamente, colei che contiene il mezzo per la sua nuova vita, o almeno questo è ciò che le è stato fatto credere. Quello che non sapete, però, è che una volta arrivata a Londra, tra le vie di una città ormai morta e contaminata dal male, nascoste nell'ombra vi sono le tenembre, che non aspettano altro se non il momento giusto per uscire allo scoperto. Si imbatterà in persone pronte ad ingannarla, deliziandosi della sua bontà e ripagandola con mali fisici e mentali. Cosa uccide in modo così malvaggio quelle persone? Cosa sono le creature succhia sangue che si aggirano nella notte? Chi è davvero Aileen? Per scoprirlo? Non vi resta che continuare a leggere.

Devo dire che ho trovato la trama molto ben elaborata e definita, i colpi di scena che si susseguono uno dopo l'altro durante il corso della storia sono capaci di lasciarti con il fiato sospeso, creando un effetto sorpresa alquanto bizzarro. L'autrice, Arianna, riuscirà ad ingannarvi, raggirarvi, facendovi credere padroni di una scoperta per poi bruciare e stravolgere ogni vostra certezza, questo aspetto l'ho apprezzato molto in quanto non è da tutti creare e ribaltare i piani dei lettori. Chi crederete mostro si rivelerà come il più grande salvatore. E chi penserete un angelo da un passato difficile risulterà come il peggiore dei nemici.

Analizzando i personaggi di questa vicenda, parto innanzitutto con la protagonista indiscussa della storia, Aileen, la cui viene presentata come una donna forte, abbandonata alle Sorelle dalla tenera età, per poi essere perseguitata all'interno di quelle quattro mura dal suo incubo peggiore. Da ciò che la notte porterà i bambini a urlare, piangere e mettere fine alle loro vite, finendo per andare oltre la sua porticina e rubarle con forza la cosa che la rendeva più pura. La nostra protagonista purtroppo non ha goduto della felicità che dovrebbe essere riservata a una bambina della sua età, ma questo non l'ha scalfita, anzi, l'ha portata a desiderare più volte una vita migliore, che quello era solo un incubo, ma la realtà è che alle volte la vita ci riserva brutte sorprese, portandoci a compiere azioni imperdonabili

Mi alzai, con la corda stretta tra le dita. Trascinai i piedi, diretta verso la finestra che tanto amavo. Iniziai a intrecciare l'estremità opposta, sorridendo al contatto della stoffa che subito dopo avvolsi attorno al collo. Ero sicura che il cappio, o la caduta, mi avrebbero tirata fuori da quel mondo di sofferenza.
<<Non c'è via di fuga, Aileen, lo sai.>> Mi dissi a bassa voce.

Spostandoci su Nikolas devo dire che le mie idee sul suo conto sono variate molte volte durante la lettura. Se in primo luogo viene mostrato come una persona elegante, rispettosa ed eclatante, in seconda parte la sua immagine viene stravolta da ciò che è realmente, un mostro senza scrupoli, capace di tutto per i suoi scopi meschini, incoerente e malvagio. O almeno questo è ciò che credevo per buona parte del romanzo, tutto ciò però viene stravolto verso la fine del libro. In realtà è solo un uomo dal passato difficile, costretto a una vita che non avrebbe mai voluto intraprendere e ingannato da una donna che l'ha portato ad essere ciò che è oggi. Con questo non giustifico le sue azioni ma rivaluto la sua posizione, la sua persona.

<<Ce l'hai fatta.>> Sorrisi, mormorando quelle parole. Nikolas mi prese tra le sue braccia e una fitta nuova di dolore mi lasciò senza respiro per lunghi attimi. Mi strinse a sé.
<<No. Non sono riuscito a salvarti.>>

L'unica cosa che vi consiglio di fare e di non fermarvi alle apparenze. Perchè quando la maschera si abbassa, rivelando chi c'è davvero dietro essa, la cosa più bella che ce è rimanere deliziati e soddisfatti dell'evidenza. Vi suggerisco ti tenere in considerazione questo concetto anche per Nicolle, colei che sin da subito si è presa cura di Aileen. Marie Jacqueline e Lucy sono la dolcezza e la bontà fatta a persona, due donne dell'animo puro e genuino, quest'ultima costretta a una morte brutale. Edith Mills, una medium ormai ansiana e priva delle forze di un tempo, si ritroverà ad essere una presenza fondamentale nella storia che vi aiuterà a comprendere diverse situazioni sotto un altro punto di vista. Bon che verrà etichettato come un bravo uomo, sempre pronto ad offrire una spalla al prossimo. Florine che, seppur la poca conoscenza che riserva verso la protagonista, le starà accanto fino alla fine, morendo per il suo coraggio. Louis e Samuel, due albini e fratelli gemelli dallo sguardo magnetico. Uno dei due perderà l'altro, ma in seguito entrambi verranno a mancare per un sacrifico, per il bene del mondo. Lachlan è stato colui che mi ha fatto perdere un attimo la testa, passando per un solo secondo come mio prediletto ma finendo con lasciarmi un grande amaro in bocca, nonostante le sue intenzioni e le sue azioni fossero messe in atto per il semplice salvataggio della popolazione, avrei sicuramente trovato una soluzione differente. Per finire, ma non con bellezza, vi elenco chi per me è stato un abominio da eclissare, Padre Donoval e il suo essere viscido e malato, il mio odio verso di lui andava ad aumentare ogni secondo di più, così come per la Badessa che si pensava fosse una brava donna, rivelandosi in fine come ciò che è veramente. Izabela, che conclude l'opera, l'ho trovata malata di mente, priva di qualsiasi sentimento e una vera e propria sorpresa.

Lo stile di scrittura leggero mi ha permesso di gustarmi il libro in maniera veloce, seppur i dialoghi e i pensieri siano stati un tocco di classe, profondi al punto giusto e adatti a ogni situazione. Il finale, per me, è stato una vera e propria sorpresa che mi ha suggerito un seguito che spero con tutto il cuore esca. Detto questo non posso fare altro se non consigliarvi questo magnifico libro dalle mille sfaccettature.

martedì 20 agosto 2019

Recensione "Teen Wolf" Serie Tv


Ho conosciuto Teen Wolf grazie a tutti i post che vedevo spesso girare su instagram, ma anche grazie al fatto che tutti ne parlavamo. Mi ricordo ancora quella strana emozione che mi è cresciuta dentro non appena, per la prima volta in vita mia, ho iniziato a vederla. Una serie tv che mi ha portato in un mondo del tutto nuovo, a me sconosciuto. Sin dall'inizio la mia impressione è stata più che positiva dal momento che mi hanno sempre affascinata questo genere di cose soprannaturali. Quindi quando ho avuto l'opportunità di vederla mi sono buttata a capofitto su questa avventura, tanto che è diventata la mia serie tv preferita. Una serie tv con la S maiuscola. Non so cosa abbia catturato la mia curiosità in realtà, ma suppongo che tra le tante cose ci sia il bizzarro è divertente rapporto tra Scott e Stiles.

La serie parla di due ragazzi alle prese nel ritrovare l'altra metà del corpo di una ragazza che è stata ritrovata uccisa, un po' di giorni prima, dal capo sceriffo Stilinski, padre di uno dei due ragazzi alle prese con l'omicidio. Grazie a questo episodio succederanno varie cose che porterano alla trasformazione di un licantropo il migliore amico del figlio dello sceriffo, cioè Scott Mccoll. Andando avanti con le varie stagioni entreranno a far parte nuovi personaggi e nuovi esseri soprannaturali che prenderanno a far parte del gruppo di amici di Scott, quest'ultimo diventerà il primo Vero Alpha. In seguito un branco di soli Alpha cercherà di mettere a repentaglio la vita di alcune persone, ma ciò grazie all'intervento di Scott e del suo branco non accadrà. Molti inizieranno a portare rispetto e devozione per quest'ultimo, altri invece cercheranno di sottrargli i poteri di Vero Alpha. Lui però salverà le loro vite, perché troppo buono e non molto incline alla violenza, e salverà la sua città da molti esseri come I dottori del terrore e i Cavalieri Fantasma, riportando la calma a Beacon  Hills.

Parlando dei personaggi, è impossibile scegliere quallo che mi è piaciuto di più, perché li ho amati tutti allo stesso modo, nessuno escluso, dai più buoni ai più cattivi perché ognuno di loro mi ha lasciato qualcosa dentro. Potrei dire Scott, per il suo animo davvero intelligente e molto protettivo, mettendo sempre davanti a tutto la famiglia e l’amicizia, il bene degli altri prima del suo facendomi commuovere ogni volta. Oppure potrei dire Stiles per la sua forza e la sua determinazione. O Lydia, per la sua intraprendenza e vivacità. O Liam capace di proseguire sulle orme si Scott, o Theo che mi sono entrati nel cuore senza proprio uscirne. Allyson, Derek e Peter, tutto il branco di Alpha, Isaac che non potrò mai dimenticare e che proprio grazie a lui ho scoperto di amare l’attore Daniel Sharman, Malia che mi ha fatto tanta tenerezza e che mi è piaciuta sin dall’inizio. Non saprei veramente scegliere, perché mi hanno lasciato un pezzo di loro tutti e allo stesso modo.
Inoltre ho trovato la trama di questa serie davvero originale e sopratutto coinvolgente. È stata la prima serie tv che ha saputo farmi appassionare a questo mondo, la prima serie tv che mi ha fatto ridere e piangere, la prima serie tv che mi ha fatto sentire capita dal momento in cui vi sono presenti personaggi della mia età. Mi è piaciuta tantissimo e non smetterò mai di ripeterlo. Mi è piaciuto molto anche il fatto che ogni stagione contiene cose nuove e diverse, non cadendo mai sul banale ma intrigando sempre di più.

Come dei personaggi, anche delle scene non potrei veramente scegliere quale sia stata una tra le mie preferite. Perché TUTTE, nessuna esclusa, mi sono entrate dentro emozionandomi non poco. A partire dalle scene belle, a quelle più brutte e terrificanti. Anche se ammetto che una che mi è rimasta particolarmente impressa sia stata quella dove Stiles salva Scott dalla sua volontà suicida, ricordandogli il suo amore e il fatto che per lui è come un fratello. Il mio cuore non ha potuto reggere una tale scena così commovente.

Per quanto riguarda il modo in cui è stata girata questa serie tv l’ho trovato davvero eccellente sebbene ci siano serie girate molto meglio. Mi sono piaciuti molto i travestimenti, la bravura degli attori nel registrare le scene, la recitazione ecc. La produzione, secondo la mia opinione, ha fatto un grandissimo e ottimo lavoro, anche se non sempre le cose sono state ricollegate in maniera impeccabile. Nonostante questo, ciò non ha danneggiato per nulla la visione. Anzi, ha reso il tutto più reale, se così si può dire, perché nella vita nulla è perfetto o come lo immaginiamo e questa serie né è la prova.

Arrivati a questo punto posso solo dire una cosa: per chi non avesse visto ancora questa serie tv non sa cosa si sta perdendo. Vi invito a correre perché ve la consiglio tantissimo. Vale la pena imbattersi in questa fantastica avventura insieme a Scott e agli altri.


lunedì 19 agosto 2019

Recensione "Tor, il cuore del lupo" di G.D. Light

Titolo: Tor, Il cuore del lupo
Autore: G.D. Light 
Casa Editrice: Self publishing
Pagine: 315
Genere: Fantasy  
Prezzo cartaceo: 12,29€
Prezzo ebook: 4,99€
Link di acquisto: Clicca qui

Trama: Quanto può essere reale un sogno? La tranquilla e ordinaria vita di Aurora viene interrotta da sogni strani e incessanti che hanno un unico protagonista: un enorme lupo nero. Ogni notte ormai è diventata un viaggio nella vita di un altro, e che riempie Aurora di frustrazione e inquietudine. Durante l’ultimo sogno, però, accade qualcosa di diverso. La ragazza vede l’animale in pericolo e prova il desiderio di aiutarlo. In quell'istante la sua vita verrà stravolta. Prende corpo così un viaggio in una realtà di lupi e magia, dove il protagonista dei suoi sogni diventerà il personaggio principale delle sue giornate. Tor è un romanzo fantasy e il primo capitolo della Saga Il Cuore del Lupo.


Ho conosciuto questo libro grazie ai tantissimi post che vedevo su di esso nel bookstagram, ma anche grazie alle numerose blogger che me ne hanno parlato sempre benissimo, consigliandomelo apertamente come meglio potevano. Ammetto che mi ha incuriosita sin da subito, questo grazie alla copertina veramente bellissima ma anche molto originale che l'autrice ha fatto fare molto accuratamente, adattandola alla storia tanto da descriverla completamente. La prima volta che mi è arrivato il libro a casa non credevo ai miei occhi per il fascino che aleggiava minuziosamente, trasudando semplicità, allegria, avventura e molto altro. Vi chiederete come sia possibile che un'immagine trasmetta ciò e bhe, vi posso dire, o meglio garantire, che è come guardare un dipinto: non capibile da tutti, apprezzato da pochissimi ma che trapela meraviglia a chi riesce a comprenderne il senso. Stesso discorso per quanto riguarda le copertine dei libri, non sono altro che immagini corrispondenti all'arte moderna e fantastica. Ringrazio dunque l'autrice per avermi dato l'opportunità di recensire il suo libro, per avermi dato la fiducia necessaria e avermi permesso una lettura così coinvolgente. Come dico spesso, è difficile trovare autori emergenti capaci di trascinarti a pieno nella storia e invogliarti a leggere il romanzo, senza fermarti un'attimo, nemmeno per respirare. Inoltre ultimamente prediligo molto il genere fantasy e questo è senz'altro uno da aggiungere alla lista dei miei preferiti.

Aurora si è da poco trasferita a Sant’Agata, dove lavora come bibliotecaria. La sua tranquilla vita viene però scossa da continui sogni, troppo realistici per essere frutto della sua fantasia. Il protagonista di questi sogni è un enorme lupo nero. Quando l’animale si trova in pericolo, Aurora vuole a tutti i costi aiutarlo, e si ritrova così all’interno di quel mondo che per lungo tempo ha sognato. Per lei inizia un’avventura alla scoperta di un regno abitato da lupi, maghi e creature magiche. Non si fa attendere una minaccia sconosciuta che incombe su tutti i lupi. Aurora e gli altri sono in pericolo…

Partiamo analizzando insieme i personaggi di questo fantastico ed emozionante libro: In primo luogo abbiamo Tor, personaggio maschile principale della storia che, dire che l'ho amato è dire poco. Ho adorato come l'autrice lo ha caratterizzato e ideato al meglio, evidenziando più lati di lui che sfumano tra la dolcezza e la forza di volontà, tra la riservatezza e la spensieratezza e tra il non lasciarsi condizionare
dagli altri, facendosi portare sempre rispetto, ingannando le forze con i suoi occhi color dell'ambra. Inoltre non è il solito maschione lupo e prepotente di turno, no, lui è molto più di questo. Lui è bellezza interiore, Re di Imperia e dei lupi, ma nonostante ciò lui è anche coraggio e forza, perchè ci vuole sia coraggio che forza per sopportare la maledizione che ha nel sangue, ereditata dai suoi precedenti antenati e da suo padre prima di lui, ma Tor ha entrambe le cose. Ha un animo gentile e disponibile, al contrario di suo padre che era ben diverso. Tra l'altro ho apprezzato molto il suo mettere avanti a tutto, prima di qualsiasi altra cosa, la protagonista, Rori. Di certo non è una cosa da poco per un lupo del suo calibro.(Quando, e se, leggerete il libro capirete perchè!!:D) Vorrei anche sottolineare il fatto che è veramente una "persona" da cui cogliere solo l'esempio, ciò lo possiamo notare dai suoi comportamenti verso il suo regno; naturalmente, prima di lui, il suo successore era il padre che ha commesso molte cose delle quali ancora oggi gravano sul figlio. Quest'ultimo, però, ha portato Imperia, il nuovo regno da lui creato, ad una forma del tutto nuova, una nuova base di popolazione il cui unico scopo principale è quello di riunire creature in conflitto tra di loro da ormai decenni.

<<Hai varcato la soglia tra due mondi perchè volevi aiutarmi. Tu non mi devi nulla, Aurora. Perchè ti sottovaluti così? Sono io a essere in debito co te; come Tor, in primo luogo, e poi come Alfa, per ciò che è stato fatto a tu padre.>>

Rori, d'altra parte, mi  è piaciuta abbastanza, anche se alcuni aspetti del suo carattere non mi hanno convinta molto. Ad esempio non mi è piaciuto come lei rimanga scioccata di alcune cose che scopre o che succedono all'interno del libro ma che poi, successivamente, prenda tutto alla leggera. Suppongo, però, che l'autrice l'abbia fatta così perchè è così che deve esssere quindi non mi lamento, infondo quello che vive Rori è sconvolgente quanto magnifico e da una parte si può anche accettare. Nonostante ciò ho apprezzato il suo non farsi mettere i piedi in testa da nessuno, anche se questo può comportare mettersi a tu per tù con persone di livello superiore al suo, su questo aspetto mi ci sono rivista molto. Apparentemente può sembrare una ragazza insicura, che ha bisogno di protezione e sicurezza perchè molto piccola e indifesa, solo in seguito possiamo notare come questo in realtà non sia vero. Lei stessa è sicurezza e protezione, che riserva verso gli altri ma principalmente verso chi ne ha più bisogno.Inoltre mi è piaciuta l'evidente umiltà che ripone un pò verso tutti, come mi è piaciuta la sua veste di leader che ha avuto spesso, anche se inconsapevolmente. Se in un primo luogo l'ho trovato strano, successivamente mi sono dovuta ricrdere. Infondo Alfa si nasce, non si diventa.

Tra le lupe femmine non c'è un'Alfa stabilita, nè la natura di una lupa in particolare può portarla ad esserlo. Solitamente il ruolo di lupa Alfa veniva preso in conseguenza da parte del maschio Alfa, ma nonostante questo vi era in alcune femmine una vena latante di comando(...)
Ciò che tutti noi avevamo udito poco prima, nelle parole che Rori aveva usato per zittire Drina, seppur flebile, era un ordine diretto, marcato dal timbro di una lupa dominante.

Potrei, però, parlarvi anche di Ryu, che non solo ha incantato la protagonista con il suo fascino a dir poco fantastico, ma anche me facendomelo immaginare nei minimi particolari e conducendomi a pensare come sarebbe il suo personaggio se questo libro diventasse un film. Inutile dire che sono arrivata alla conclusione che nessuno sarebbe in grado di interpretarlo perchè, almeno come me lo sono immaginata io, la sua bellezza è surreale ed incantevole, e nessuno nella vita reale ha queste "caratteristiche". Però, oltre a questo, mi è piaciuto molto il suo carattere freddo e distaccato ma anche tanto gentile, che nasconde dietro i suoi occhi di ghiacchio affilati come i serpenti. Anche lui, come Tor, ripone una certa emozione nei confronti di Rori, questo per diversi motivi che, però, potrete scoprire soltanto leggendo. Inoltre vogliamo parlare del legame che si è appunto creato tra di lui e Tor? Quasi da considerarlo un amico? li shippo troppo, perchè in fondo, nonostante la competizione evidente che riservano uno nell'altro, sono la dimostrazione che due popoli di due diverse stirpe, quindi maghi e lupi, possono ancora creare un'alleanza e un regno unito. Di quest'ultimo mi sono piaciute molte cose, seppur in un primo momento sembra venir messo in cattiva luce, schiarando tutti, compresa me, contro di lui, adesso mi pento di averlo criticato subito senza neanche prima conoscerlo più affondo. Purtroppo si critia sempre la copertina, quasi mai il contenuto ed io ho commesso questo piccolo sbaglio. Penso che tra tanti personaggi secondari lui sia uno dei miei preferiti con Edgar. Lui sapeva essere pù letale di un serpente e velenoso come una vipera che brama la qualunque preda, al di fuori di chiunque essa sia,solo per proteggere colei a cui è devoto.

<<Da questo istante in poi giuro di servirti ed essere sempre, per te, un aiuto e una protezione>> disse con voce vibrante e dolce, ma anche con una solennitè che non avevo mai udito. <<Il tuo nemico sarà anche il mio nemico, le tue scelte saranno le mie>> continuò mentre ascoltavo ammutolita <<Io, Ryu, discendente della casata dei Laya, ti prometto lealtà e fedeltà fino a quando lo vorrai, mia Signora. A te, e a te sola, che mi hai donato nuovamente la libertà. Oggi decido di vincolarmi, mettendo al tuo servizio la mia magia.>>

Oltre che essere la frase che ho scelto per lui, è anche la mia scena preferita in assoluto tra tutte le meravigliose parti presenti all'interno del libro. Leggendola mi sono letteralmente affascinata, questo perchè l'autrice è riuscita a descrivere la parte minuziosamente, in un modo che accurato è dire poco. Le parole confortanti che Ryu ha riservato a colei che è diventata la sua rivincita mi hanno incitata ed emozionata molto, da una parte mi ha fatto salire anche la voglia di leggere Harry Potter, il perchè è inspiegabile. Ad una certa mi è quasi venuto da piangere.

Altri personaggi, invece, a cui mi sono affezzionata e in cui spero in un approfndimento nel secondo libro sono Edgar, il più giovane del branco di Tor, che mi ha fatto morire dalle risate in tutte le scene in cui è presente. Il legame che ha instaurato così velocemente con Aurora è stato una piacevole rivelazione, tra l'altro l'autrice ha fatto bene a evidenziarlo in questo modo in quanto ciò mi ha permesso di scorgere la gelosia di Tor. Come Edgar, così anche Niall, uno dei "dirigenti" di una delle Città in cui vi popolano le diverse tribù lupesche. Di lui prima di qualsiasi altra cosa mi è piaciuto il suo manto freddo, che trasuda serietà ma anche malvagità, nonostante i suoi capelli biondi lunghi e gli occhi chiari come i cristalli mostrino anche una facciata più dolce. Inizialmente pensavo sarebbe diventato uno tra quelli che avrei odiato di più, ma naturalmente l'autrice è molto brava a farti creare un'idea e poi smontarla con frasi o scene a dir poco sconvolgenti, infatti spero in un approfondimento riguardo il suo personaggio perchè si è rivelato veramente sorprendente. L'unico che mi ha dato una parvenza negativa sin dal primo incontro è Hough, i suoi modi burberi e la sua sfacciataggine non mi hanno entusiasmata come spesso succede quando incontro personaggi del genere, questo anche per il suo mancato rispetto nei confronti del suo Re, ma anche delle persone in generale del regno. In generale, però, mi sono piaciute anche le comparse come Ghion, guerriero e padre di Edgar. Un lupo forte, sofisticato ed anche tanto rispettoso.

Per quanto riguarda la trama ammetto di averla trovata diversamente originale; mi spiego, diversamente originale perchè qui c'è fantasia allo stato puro, carico di idee eletrizzanti e bellissime. Una volta iniziato pensavo di tuffarmi nel solito clichè da cui avrei ricavato poco, nonostante le copertine abbiano fatto la loro parte. Diciamo che il contenuto è una sorpresa continua, questo grazie alle cose che mostra e illustra a mo di film. Se in un primo momento ho pensato ad Imperia come un luogo oscuro e grigio, successivamente ho trovato allegria, colore, natura e animali volanti mai esistiti e mai visti prima. L'autrice ha una fantasia surreale e le descrzioni accurate dei vari luoghi mi hanno permesso un ampio gioco di immaginazione. Ad esempio potrei nominarvi alcuni luoghi e posti citati che mi hanno incuriosita e ammaliata moltissimo: mi sono piaciute tantissimo le vie ognuna con avente il nome di appartenenza, come ad esempio “Il sentiero delle fate” che, seppur sia trafficato da enormi lupi, mi ha ricordato le bancarelle o i mercati a cui sono solita andare. Il bello di questa autrice è che mischia fantasia e realtà. Un altro “luogo” che mi è piaciuto è sicuramente la vasca da bagno di Tor; ragazzi, a chi non piacerebbe una vasca scolpita nelle pietre con tanto di saponette profumate e candele? Inoltre mi congratulo con l’autrice per la fantasia dei nomi, alcuni non li avevo mai sentiti. O anche la scelta dei vestiti, quest’ultimi me li sono segnati tutti per provare a ricrearli io. Mentre un’altra delle mie scene preferite, che mi è rimasta proprio nel cuore perché una delle prime scene tra i due protagonisti è senza ombra di dubbio quella di pagina 191. (Eh no, non ve la faccio leggere qua perché dovete farlo da sole e con i vostri occhi) sarò scontata, ma amo il semplice e questa scena racchiude semplicità e tanto amore.

Parlando invece dello stile di scrittura l'ho trovato molto coinvolgente, semplice, ma anche scorrevole, con termini facili da comprendere ma anche insoliti. C'è da dire che inizialmente me lo aspettavo molto pesante e profondo ma ciò, con mia piacevole sorpresa, non è stato. Mi sono immersa subito nelle parole deliziose dell'autrice, che mi hanno trascinata in un altro mondo. Diciamo che è molto semplice da leggere e lo si può finire in un paio di ore, ciò mi ha agevolata molto in quanto, come ho già detto, ero in un blocco di lettura totale, quindi posso dire sia stata una piacevole lettura, che mi ha tenuto compagnia in un momento di totale smarrimento. Inoltre voglio aggiungere che è carico di colpi di scena che ti lasciano interdetta non poco, un esempio pratico è il finale; ragazzi, sono rimasta scioccata e per poco non finivo in un pianto disperato, non tanto per la situazione quanto per il modo. Arrivati a questo punto non posso fare altro se non consigliarvi questo magnifico libro!

Recensione "Oltre il bosco" di Melissa Albert

Titolo: Oltre il bosco 
Autore: Melissa Albert 
Casa Editrice: Rizzoli
Genere: Horror Fiction 
Pagine: 330 
Prezzo cartaceo: 17,00€
Prezzo ebook: 8,99€
Link di acquisto: Clicca qui

Trama: Alice non ha mai avuto una casa. Da sempre, lei e la madre Ella sono perennemente in fuga, perennemente in cerca di qualcuno che le ospiti per sfuggire alla sfortuna nera che le perseguita. Sullo sfondo la figura affascinante della nonna, Althea Proserpine, che Alice non ha mai conosciuto e che Ella non vuole nemmeno nominare: misteriosa e seducente autrice di una raccolta di racconti neri fuori catalogo ma ricercatissimi dai collezionisti, vive da anni reclusa ad Hazel Wood, una villa celata in mezzo a un bosco ignoto, sfuggendo alla curiosità dei fan. Quando Ella viene rapita, ad Alice non resta che andare alla disperata ricerca di dove sia Hazel Wood.


È da tempo che bramavo di avere tra le mani il libro “Oltre il bosco” di Melissa Albert, un libro che presenta una trama a primo impatto davvero intrigante. Non ho potuto fare a meno di acquistarlo quando, spulciando tra gli scaffali della libreria, l’ho trovato. Devo dire la verità, ciò che mi ha portato all’acquisto di questo libro, oltre alla trama succulenta, è stata la copertina che reputo semplicemente spettacolare. 

Alice ed Ella non hanno una vita molto semplice, costrette a fuggire dalla sfortuna nera che le perseguita da anni. La loro vita cambia improvvisamente con la morte di Althea Proserpine, seducente scrittrice di storie nere che dopo la sua morte ha portato alla luce strani segreti sepolti. Sarà la scomparsa di Ella a dare il via a quella che è un avventura tetra e oscura, tra inganni e bugie. 

Quando ho terminato questo libro, a essere sincera, sono rimasta un tantino delusa in quanto avevo riposto molta fiducia in esso, nonostante le recensioni non molto positive. Sono solita a leggere le opinioni di altre persone prima di acquistare un libro ma, questa volta, avevo deciso di dare una possibilità per giudicarlo personalmente. Sicuramente non è un libro da buttare perché, nonostante le molte cose che non mi sono piaciute, ho avuto modo di poter leggere anche momenti davvero interessanti, che mi hanno colpita non poco.

Ho trovato la trama intrigante ma al contempo stessa noiosa a causa della lentezza in cui avviene il tutto. Mi è piaciuta molto per via delle storie di cui si parla e di come si evolve il finale ma, purtroppo, ciò è durato troppo poco per i miei gusti. Avrei preferito che la trama fosse stata sviluppata meglio in modo tale da permettere una lettura più intensa e più dettagliata. Una cosa che ho apprezzato è il luogo, Hazel Wood, che mi ha affascinato davvero tanto per il suo essere tetro e oscuro. Lo stile di scrittura, mio malgrado, è stato complice alla noia; mi spiego, sono state veramente poche le volte che mi ha preso molto e che mi ha indotto a continuare imperterrita la lettura, questo appunto perché l’ho trovato noioso e poco coinvolgente. È una cosa che mi ha rattristato molto perché prometteva davvero bene l’inizio.

Una cosa che invece non mi ha proprio delusa sono stati i personaggi che, devo rammentarlo, mi hanno allettato parecchio, alcuni meno di altri, ma comunque mi hanno garbata al meglio. Sono del parere che l’autrice, su quest’ultimi, ci abbia messo più impegno, dandoci l’opportunità di conoscerli a puntino.

Parto con il parlarvi di Alice, la nostra protagonista. Alice è una ragazza con una vita difficile e con un carattere difficile, una ragazza solitaria che si fida solo di Ella. Sin da subito ho avuto una buona impressione di questo personaggio, ma purtroppo è andata scemando non appena è entrato in gioco Finch. L’ho assaporata in una veste troppo scontrosa e dura, a tratti megera e l’ho trovato ingiusto dal momento in cui Finch ha cercato solo di aiutarla. 

“Mentre ci guardavamo negli occhi, ricordai cose che avevo dimenticato: dieci anni prima la sua auto profumava di abeti.”

Parlando di Finch è uno dei personaggi che ho più apprezzato in assoluto. L’ho trovato semplicemente fantastico con il suo essere timido che ammetto mi ha fatto davvero tenerezza. Una cosa che ho apprezzato di lui è senza dubbio il modo in cui, ad ogni costo, ha aiutato Alice. Nonostante per un momento mi abbia deluso è riuscito alla fine a catturarmi nuovamente a pieno. Il suo essere informato, curioso mi ha affascinato davvero molto sopratutto quando mi ha dato la possibilità di conoscere meglio le storie di Althea.

“ Perché è questo ciò che ho sempre desiderato. Non il mondo in cui l’ho ottenuto, ovviamente.”

In realtà non ci vengono presentati molti personaggi e ciò in un certo senso mi ha lasciato l’amaro in bocca, avrei preferito un qualcosa di più elaborato, nonostante tutto.
In conclusione, però, consiglio questo libro a chi è in cerca di qualcosa di semplice, personalmente non mi è piaciuto molto ma senza dubbio ha una trama che merita di essere letta.

sabato 17 agosto 2019

Recensione "Regina di ossa" di Alisa Kwitney

Titolo: Regina di ossa
Autore: Alisa Kwitney
Casa Editrice: Giunti
Pagine: 336
Genere: Mystery/Horror Fiction 
Prezzo cartaceo: 16,00€
Prezzo ebook: 9,99€
Link di acquisto: Clicca qui

Trama: Quando Elizabeth Lavenza si iscrive a Ingold, prima e unica studentessa di Medicina, capisce subito che dimostrare quanto vale a compagni e professori sarà cosa ardua. Così quando s'imbatte in un bio-meccanico difettoso - una delle creature che la scuola sta riportando in vita, usando cadaveri di giovani uomini allo scopo di addestrare un esercito di soldati-automi da spedire in guerra - si offre di ripararlo per farsi notare. Ma questo bio-meccanico sembra aver conservato ricordi, sentimenti... e una coscienza. Elizabeth scopre che si tratta di Victor Frankenstein, brillante studente di Ingold deceduto in circostanze misteriose, e ne è pericolosamente attratta. Si ritrova così invischiata in una rete di segreti, intrighi e oscuri esperimenti che paiono implicare la Regina Elisabetta.


È da un po’ di tempo che ho posato gli occhi sul libro “Regina di Ossa” di Alisa Kwitney dopo averne sentito parlare davvero bene da tantissime persone. In realtà, non conosco molto bene la storia di Frankenstein, ma dopo aver letto questo libro penso di recuperarla al più presto in quanto mi ha incuriosita molto per ciò che cela la storia. Inoltre ciò che mi ha spinta a comprare questo libro, oltre alla trama e alla copertina veramente bella, è stato senza dubbio la mia immensa curiosità verso i retelling. 

Ci troviamo alla prestigiosa facoltà di medicina di Ingold, dove la giovane Lizzie Lavenza decide di seguire le orme del padre ormai defunto. L’unica studentessa femminile ad essere ammessa in una scuola di soli ragazzi. Per lei non sarà facile adattarsi per via delle prese in giro e dei brutti pregiudizi. Senza lasciarsi intimorire però saprà come far valere ogni sua dote in medicina, sin dal primo giorno. Ma ben presto si imbatterà in una strana forma di vita: Victor Frankenstein, un biomeccanico riportato in vita dopo essere morto misteriosamente. Lizzie dopo aver prestato il suo aiuto scoprirà di quanta umanità è in grado di vivere in un “morto". Decisa più che mai ad aiutarlo, la giovane si troverà vittima di segreti e bugie che la lasceranno interdetta e senza fiato.

Ho capito che questo libro mi sarebbe piaciuto sin dal prologo dove, in maniera cruda e misteriosa, vi è una scena molto particolare che ha come tema la medicina. Personalmente trovo sia un argomento davvero interessante e magico per i miei occhi e i miei gusti, ed è per questo che sin dall’inizio sono stata rapita da questo romanzo. Ciò che mi ha spinto a continuare è stato senza dubbio l’ambientazione, lo stile di scrittura e la trama. Ci troviamo in un ambientazione un po’ particolare, molto fredda che da un certo effetto alla storia. Ho trovato il luogo davvero perfetto per la trama di questo racconto, in realtà me l’hanno fatto apprezzare di più anche le bellissime descrizioni che l’autrice ha riportato molto accuratamente. Mio malgrado, però, non vi sono molti territori presenti nella storia e questo è un vero peccato, in quanto l’avrei preferito di più.

Tra le tante cose che mi sono piaciute, però, in particolar modo ci sono i personaggi che, a parer mio, sono stati ben costruiti e sono stati in grado di intrattenermi in modo veramente tosto e accattivante.

Parto col parlarvi di Lizzie, un personaggio che mi ha sorpreso positivamente dall’inizio alla fine, ciò ovviamente per vari motivi. Lei è un soggetto che non mi ha deluso per niente nelle sue decisioni e nel suo carattere. L’ho trovata forte, intraprendente e sopratutto coraggiosa in ogni momento, non lasciandosi abbattere dai pensieri e i pregiudizi dei ragazzi e professori che incombevano su di lei. Mi è piaciuto sopratutto il modo in cui si è presa cura di Victor, non scappando come tutti e accogliendolo nella sua vita. È stato bello ed estasiante poter leggere di lei e mi congratulo con l’autrice per la bravura nella creazione del suo personaggio.

Altro personaggio è Victor che, devo dirlo, mi ha fatto innamorare letteralmente. È quel genere di ragazzo dolce, premuroso ma al contempo stesso anche arrogante. Il suo lato non umano mi ha affascinata tantissimo e penso sia stata una delle cose che più ho amato di lui. Altra cosa è il suo modo di approcciare con la protagonista, l'ho trovato molto piacevole, specialmente se vogliamo calcolare che praticamente è un morto. Senza dubbio è stato uno dei miei personaggi preferiti.

In realtà ce ne sono tanti altri che mi hanno incuriosita e fatta sclerare come Justine che si è dimostrato coraggioso e fedele per aver salvato la vita di Lizzie nel momento di difficoltà, Aggie per esserci sempre nonostante tutto e tutti, Will e Bryman per essere così divertenti e avvincenti con i loro caratterini. Ho trovato loro degli ottimi amici e persone fantastiche, personaggi che finti non sembrano proprio e da cui bisognerebbe prendere esempio.

Un personaggio che, invece, mi ha lasciato l’amaro in bocca è Makepiece che inizialmente mi aveva incuriosito molto e avevo apprezzato. L’apparenza però molte volte inganna, e io come sempre mi faccio travolgere. Makepiece si è rivelato, in realtà, un uomo crudele accecato dalla voglia di aiutare sua figlia. Mi ha molto delusa ed è stato davvero un peccato in quanto inizialmente avevo riposto grandi aspettative nei suoi riguardi.

Tutto sommato, però, è stato lo stile di scrittura che ha fatto, secondo me, un gran lavoro su gran parte del libro. Mi ha permesso di viaggiare in un nuovo posto che mi ha catturato a pieno, di scoprire nel miglior modo ogni singolo personaggio e di coinvolgermi al meglio la maggior parte del tempo. L’ho trovato semplice ma al contempo stesso meticoloso e preciso, per niente pesate e sempre avvincente. L’ho apprezzato davvero molto. Per quanto riguarda la trama sono stata piacevolmente sorpresa, l’ho trovata davvero originale nella sua semplicità. È un libro che mi ha appagata davvero tanto e che sono felice di aver comprato grazie ai consigli di numerose persone. Ve lo consiglio se siete alla ricerca di qualcosa si piccante, semplice e coinvolgente!

giovedì 15 agosto 2019

Recensione "L'isola delle anime" di Johanna Holmström

Titolo: L'isola delle aime
Autore: Johanna Holmström
Casa Editrice: Neri pozza Editore
Genere: Narrativa
Pagine: 363
Prezzo ebook: 6,64€
Prezzo cartaceo: 18,00€


Trama: Finlandia, 1891. Una notte, ai primi di ottobre, una barchetta scivola sull'acqua nera del fiume Aura. A bordo, Kristina, una giovane contadina, rema controcorrente per riportare a casa i suoi due bambini raggomitolati sul fondo dell'imbarcazione. Le mani dolenti e le labbra imperlate di sudore, rientra a casa stanchissima e si addormenta in fretta. Solo il giorno dopo arriva, terribile e impietosa, la consapevolezza del crimine commesso: durante il tragitto ha calato nell'acqua densa e scura i suoi due piccoli, come fossero zavorra di cui liberarsi. La giovane donna viene mandata su un'isoletta al limite estremo dell'arcipelago, dove si erge un edificio, un blocco in stile liberty con lo steccato che corre tutt'attorno e gli spessi muri di pietra che trasudano freddo. E Själö, un manicomio per donne ritenute incurabili. Un luogo di reclusione da cui in poche se ne vanno, dopo esservi entrate. Dopo quarant'anni l'edificio è ancora lì ad accogliere altre donne «incurabili»: Martha, Karin, Gretel e Olga. Sfilano davanti agli occhi di Sigrid, l'infermiera, la «nuova». I capelli cadono intorno ai piedi in lunghi festoni e poi vengono spazzati via, si apre la cartella clinica della paziente, ma non c'è alcuna cura, solo la custodia. Un giorno arriva Elli, una giovane donna che, con la sua imprevedibilità, porta scompiglio tra le mura di Själö. Nella casa di correzione dove era stata rinchiusa in seguito alla condanna per furti ripetuti, vagabondaggio, offesa al pudore, violenza, rapina, minacce e possesso di arma da taglio, aveva aggredito le altre detenute senza preavviso. Mordeva, hanno detto, e graffiava. L'infermiera Sigrid diventa il legame tra Kristina ed Elli, tra il vecchio e il nuovo. Ma, fuori dalle mura di Själö la guerra infuria in Europa e presto toccherà le coste dell'isola di Åbo


Quando mi è stato regalato questo libro, titolo e copertina mi hanno attratta  immediatamente, infatti l’ho iniziato subito. Poi però un po’ perché era molto impegnativo e un po’ per mancanza di tempo l’ho abbandonato, finché non l’ho recentemente ripreso in mano e l’ho letteralmente divorato.


È l’ospedale di Själö, situato nella remota isola di Åbo, in Finlandia, a fare da sfondo e a legare le vite profondamente diverse, ma allo stesso tempo simili, delle tre donne protagoniste.
Kristina e Elli entrambe emarginate dalla società in cui vivono, a causa dei loro errori, troppo fragili, troppo strane, troppo diverse per poter vivere in un mondo come il loro e per questo spedite nell’ospedale psichiatrico di Själö, un luogo dove vengono rinchiuse le donne giudicate pazze e incurabili.
La prima ha ucciso i suoi figli, la seconda ha commesso numerosi crimini creando uno scandalo senza precedenti.
Kristina morirà nell’ospedale, perché nessuno potrebbe perdonare un’infanticida, anche se ciò che ha fatto l’ha fatto in un momento di disperazione, al giorno d’oggi si definirebbe incapace di intendere e volere, e inoltre lei non ha più nessuno ad aspettarla.

Mi sono subito affezionata a questo personaggio, probabilmente a causa di tutte le sofferenze che le sono state messe di fronte dalla vita, avrei preferito un po’ più di spirito combattivo, ma non posso certo biasimarla per le scelte che ha dovuto prendere.

<<Sono Kristina Andersson, dal villaggio di Andtböle>> dice a denti stretti. <<Voi chi siete, e dove sono i miei bambini?>>

Elli invece riuscirà ad uscire e a rifarsi una vita, grazie soprattutto a sua madre, perché alla fine la sua unica colpa era aver amato troppo.

Elli stava sdraiata sul fianco con la schiena rivolta alla stanza, a fissare il muro. Certi giorni sembrava che non riuscisse a muoversi neanche se lo voleva. Era come se il rigido mondo d'acciaio dell’abitudine si fosse fuso e fosse colato dentro di lei e il suo corpo fosse uno stampo di gesso per tutti i dolori della terra. 

E poi c’è Sigrid, la loro infermiera, una ragazza forte, che sceglie l’ospedale per fare pratica, ma che poi rimarrà lì ad occuparsi di quelle donne per tutta la sua vita.

Quella nuova si chiama Sigrid. Sigrid la Nuova. È lì già da due anni. Quanto tempo ci vuole perché sia qualcosa di diverso da nuova?

Un libro crudo, forte e potente, con un carico emotivo altissimo. L’autrice scrive davvero in modo magistrale, le sue descrizioni estremamente dettagliate non sono mai pesanti, ma al contrario molto coinvolgenti e la sua capacità di raccontare i tormenti e le sofferenze di queste donne, rifiutate dalla società del loro tempo, è incredibile. Le parole le libro si traferiranno sulla vostra pelle perché questo è un libro che non deve essere solo letto, ma anche vissuto, e voi non potrete più smettere di soffrire, piangere e sorridere finché non arriverete all’ultima pagina. Un romanzo che merita di essere letto, perfetto sotto ogni aspetto, una storia che vi strapperà un pezzo di cuore e che, ne sono certa, vi cambierà almeno un pochino.
Se volete una lettura facile, tranquilla e spensierata non è il libro che fa per voi, ma se cercate una storia reale, toccante e commovente, non potete non leggerlo.


Recensione "La rosa del califfo" di Renée Ahdieh

Titolo: La rosa del califfo
Autore: Renèe Ahdieh
Casa Editrice: Newton Compton Editori 
Genere: Romanzo Rosa
Pagine: 382
Prezzo kindle: 3,99€
Prezzo cartaceo: 10,00€
Link di acquisto: Clicca qui

Trama: Shahrzad è stata la moglie del califfo del Khorasan. Era giunta nella sua dimora con lo scopo di vendicare la morte di altre fanciulle andate in sposa a lui. Poi il suo piano è saltato, Khalid non è infatti il mostro che tutti credono. È un uomo tormentato dai sensi di colpa, vittima di una potente maledizione. Ora che è tornata dalla sua famiglia, Shahrzad dovrebbe essere felice, ma quando scopre che Tariq, suo amore d'infanzia, è alla guida di un esercito e sta per muovere guerra al califfo, la ragazza capisce che deve intervenire se vuol salvare ciò che ama. Per tentare di evitare una sciagura, spezzare quella maledizione, ricongiungersi a un uomo di cui ora scopre di essersi innamorata, Shahrzad farà appello ai suoi poteri magici, a lungo rimasti sopiti dentro di lei...


Una grande delusione!
Il primo volume di questa duologia, retelling di "Le mille e una notte", mi era piaciuto abbastanza e mi aveva aiutata ad uscire dal blocco del lettore, con le caratteristiche atmosfere arabegianti, espresse alla perfezione, e una dolce e centrale storia d'amore ad intrattenere, nonostante l'aspetto fantasy risultasse molto debole. Da questo secondo volume mi aspettavo quindi nuovamente una parte romance prevalicante e, neanche troppo necessario, un minimo approfondimento del sistema magico, precedentemente ignorato dall'autrice. Invece ho perso due settimane a finirlo e ciò che mi ha fatta davvero arrabbiare, e ANNOIARE aggiungerei, è proprio la quasi totale assenza dell'aspetto amoroso, per cui avevo iniziato il libro. 
Infatti i due protagonisti rimangono distanti per quasi tutta la durata del romanzo. Per il resto il funzionamento della magia è rimasto un dilemma e il volume si è concentrato a narrare gli eventi di personaggi secondari, a mala pena citati nel primo, e che neanche riuscivo a riconoscere durante la lettura, per quanto, a mio parere, abbastanza insignificanti.
Il personaggio che ho più disprezzato è il padre di Shahrzad, Jahandar, avido e tanto stupido da voler distruggere un'intera città pur di riappropriarsi della sua posizione. 
Ammetto di aver apprezzato però come le coppie si siano combinate alla fine del romanzo, e una in particolare che riguarda la sorella della protagonista, Irsa. Inoltre mi è davvero piaciuto il prologo, dolce e commovente. 
Per il resto mantiene, anche se un po' sbiadite, le atmosfere arabegianti,con vari riferimenti ad Aladin, ma lo stile di scrittura risulta troppo semplice, forse a causa della traduzione, tranne per alcuni dialoghi e pensieri che hanno permesso al libro di guadagnarsi le 3 stelline.

"Non temette mai che il tappeto potesse farla cadere. 
Si sentiva come l'acqua nel bicchiere, che danza su una musica che poteva sentire solo lei. 
Lassù - più in alto di quanto ritenete possibile ARRIVARE--il vento soffiava a suo favore mentre il resto del mondo era svanito in un confuso TURBINIO. 
Eppure non provava alcuna paura. 
Lassù, Shahrzad inseguiva il vento. 
La Terra e il cielo avevano cessato di esistere. 
Lassù,Shahrzad era davvero senza limiti
La paura non l'avrebbe più assoggettata. Mai più."

Recensione "The Hate u give" di Angie Thomas

Titolo: The hate u give
Autore: Angie Thomas 
Casa Editrice: Giunti
Genere: Narrativa
Pagine: 464
Prezzo kindle: 6,99
Prezzo cartaceo: 11,90€

Trama: Starr si muove tra due mondi: abita in un quartiere di colore dove imperversano le gang ma frequenta una scuola prestigiosa, soprattutto per volere della madre, determinata a costruire un futuro migliore per i suoi figli. Vive quasi una doppia vita, a metà tra gli amici di infanzia e i nuovi compagni. Questo fragile equilibrio va in frantumi quando Starr assiste all'uccisione di Khalil, il suo migliore amico, per mano della polizia. Ed era disarmato. Il caso conquista le prime pagine dei giornali. C'è chi pensa che Khalil fosse un poco di buono, perfino uno spacciatore, il membro di una gang e che, in fin dei conti, se lo sia meritato. Quando appare chiaro che la polizia non ha alcun interesse a chiarire l'episodio, la protesta scende in strada e il quartiere di Starr si trasforma in teatro di guerriglia. C'è una cosa che tutti vogliono sapere: cos'è successo davvero quella notte? Ma l'unica che possa dare una risposta è Starr. Quello che dirà - o non dirà - può distruggere la sua comunità. Può mettere in pericolo la sua stessa vita.


Salve a tutti cari amanti dei libri! 
Oggi vi porto la mia opinione riguardo il libro ya osannato da tutti e pluripremiato "The hate u give".
Dopo tale premessa penserete sicuramente che io avessi altissime aspettative, ma in realtà la trama non mi attirava molto e non amo particolarmente i contemporary, quindi non credevo mi avrebbe colpita più di tanto... Invece mi ha sorpresa enormemente!
Solitamente sono una lettrice lenta, invece ho terminato la lettura di questo romanzo in un giorno, senza volerlo, a causa dello stile molto semplice, che può essere da una parte una cosa negativa, ma che dall'altra rende il ritmo molto coinvolgente. Ripensandoci, mi rendo conto che forse avrei avuto bisogno di più tempo, per riflettere meglio sulle importanti tematiche che tratta. 

Le vicende a cui assistiamo sono quelle vissute da una sedicenne di colore che si trova in bilico tra il "ghetto" americano, in cui abita con la sua famiglia, e la scuola di un quartiere più ricco, frequentata soltanto da ragazzi bianchi, in cui studia. Il primo argomento affrontato è proprio questo, il conflitto e la convivenza di due aspetti, che non sono soltanto quelli del colore della pelle, ma quelli di due culture molto diverse in collisione.
Osserviamo anche il rapporto della protagonista, Starr, con la sua famiglia, sicuramente l'aspetto che ho preferito nell'intera vicenda, e il rapporto che ha soprattutto con il padre. Lui la spinge a riflettere su sé stessa e su tutto ciò che le accade intorno. A comprendere la realtà.

"La droga da qualche parte arriva e sta distruggendo la nostra comunità. Ci sono persone, come Brenda, che credono di averne bisogno per sopravvivere, e poi ci sono i Khalil, che credono di aver bisogno di venderla per sopravvivere. Quelli come Brenda non riescono a trovare un lavoro finché si fanno, e senza un lavoro non possono permettersi la disintossicazione. I Khalil invece vengono arrestati per spaccio, trascorrono metà della loro vita in carcere, un'altra industria da miliardi di dollari, eppure quando escono non riescono a trovate un vero lavoro e probabilmente si rimettono a spacciare. È questo l'odio che ci somministra o, piccola, un sistema studiato contro di noi. È questa la THUG LIFE. "

La Starr che vediamo in questo caso è la vera Starr, quella che non deve decidere se comportarsi come una ragazza di colore o come i suoi compagni di scuola bianchi.
Poi notiamo il rapporto che lei ha con il suo quartiere, molto stretto quand'era più piccola, ma che, da quando frequenta la nuova scuola, inizia a vedere solo con negatività, allontanandosi anche dagli amici che un tempo aveva. Questi però continuano ad aver bisogno della sua presenza, perché nei ghetti molto spesso i ragazzi non sono fortunati come lei e, per problemi in famiglia e la mancanza di opportunità, sono costretti a percorrere la strada sbagliata, avvicinandosi alla droga e alla malavita.
Nonostante la cultura afroamericana ci venga mostrata premurosamente , anche con la vicinanza alla musica e allo sport (cosa che ho apprezzato) penso però che l'approccio con cui questa ragazza vive, distanziando e dividendo nettamente sia la sua vita che se stessa, le porta ad avere rapporti sbagliati e falsi con le sue compagne di scuola e il suo stesso ragazzo. Una cosa che ho apprezzato è l'originalità del rapporto che la protagonista ha con questo, perché, contrariamente a come invece molto spesso accade, noi non assistiamo al nascere della relazione, ma a quando i due stanno insieme già da un anno. Il rapporto, nonostante la facciata, non mi è sembrato però quello reale che ci si può aspettare dopo un anno di relazione. È come se in realtà i due non si conoscessero davvero, e per me questo è stato uno dei pochi aspetti negativi della lettura.
Starr, nonostante non abbia apprezzato molto le sue scelte, ha all'interno del libro una crescita notevole, causata dall'evento centrale che la obbligherà a riflettere: l'uccisione immotivata del suo migliore amico d'infanzia da parte di un poliziotto. Queste vicende sono sfortunatamente numerose negli Stati Uniti, e il combattere affinché il poliziotto subisca le giuste conseguenze per le sue azioni, nonostante i media, che cercano di capovolgere la situazione e dare la colpa al ragazzo, etichettandolo come "uno nero spacciatore che meritava di morire", porterà Starr a voler cambiare ogni cosa.

"Ascolta! The hate U give, la lettera U, Give Little Infants Fucks Everybody. T-H-U-G-L-I-F-E. Nel senso che quello che la società ci vomita addosso da piccoli poi le si rivolta contro quando cresciamo. Capisci?"

Assistiamo alla sofferenza di un intero quartiere e ai suo meccanismi, a come Starr soffre e ai sensi di colpa che ha.


"Ho visto succedere questa cosa più e più volte: una persona di colore uccisa solo per essere nera, e si scatena l'inferno. Ho twittato gli hashtag RIP, ho aggiunto immagini su Tumblr e ho firmato tutte le petizioni là fuori. Ho sempre detto che se l'avessi visto succedere a qualcuno, avrei avuta la voce più forte, assicurandomi che il mondo sapesse cosa era successo.
Ora sono quella persona, e ho troppa paura di parlare."

Pianpiano rielaborerà tutto questo, diventando coraggiosa contro il razzismo e i pregiudizi che lei tange anche nelle piccole cose della sua vita.

"È proprio questo il problema. Permettiamo alle persone di dire certe cose, e loro le dicono così spesso che dopo un po' lo trovano ammissibile e noi normale. Ma che senso ha avere una voce, se poi resti in silenzio quando non dovresti?"

Fino a capire come queste piccole cose influenzano gli interi meccanismi di un quartiere, una città e tutto il mondo.
Fino a portare alla morte di un ragazzo, senza colpe, e a chiedersi COSA È GIUSTO.

"A volte si fa tutto nel modo giusto e va male lo stesso. L'importante è non smettere mai di fare la cosa giusta."

STILE:⭐⭐⭐,5
PERSONAGGI:⭐⭐⭐⭐
PIACEVOLEZZA:⭐⭐⭐⭐,5
AMBIENTAZIONE:⭐⭐⭐⭐⭐
CONTENUTI:⭐⭐⭐⭐⭐
ORIGINALITÀ:⭐⭐⭐⭐⭐
PERSONAGGIO PREFERITO:Genitori di Starr
VOTO FINALE:⭐⭐⭐⭐, 5

Recensione a cura di Giorgia di @herondalethedreamer 

Recensione "La corte di nebbia e furia" di Sarah J. Maas

Titolo: La corte di nebbia e furia
Autore: Sarah J. Maas
Casa Editrice: Mondadori
Pagine: 622
Genere: Fantasy 
Prezzo cartaceo: 17,90€
Prezzo ebook: 8,99€
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Trama: Dopo essersi sottratta al giogo di Amarantha e averla sconfitta, Feyre può finalmente ritornare alla Corte di Primavera. Per riuscirci, però, ha dovuto pagare un prezzo altissimo. Il dolore, il senso di colpa e la rabbia per le azioni terribili che è stata costretta a commettere per liberare se stessa e Tamlin, e salvare il suo popolo, infatti, la stanno mangiando viva, pezzetto dopo pezzetto. E forse nemmeno l'eternità appena conquistata sarà lunga a sufficienza per ricomporla. Qualcosa in lei si è incrinato in modo irreversibile, tanto che ormai non si riconosce più. Non si sente più la stessa Feyre che, un anno prima, aveva fatto il suo ingresso nella Corte di Primavera. E forse non è nemmeno più la stessa Feyre di cui si è innamorato Tamlin. Tanto che l'arrivo improvviso e molto teatrale di Rhysand alla corte per reclamare la soddisfazione del loro patto - secondo il quale Feyre dovrà passare con lui una settimana al mese nella misteriosa Corte della Notte, luogo di montagne e oscurità, stelle e morte - è per lei quasi un sollievo. Ma mentre Feyre cerca di barcamenarsi nel fitto intrico di strategie politiche, potere e passioni contrastanti, un male ancora più pericoloso di quello appena sconfitto incombe su Prythian. E forse la chiave per fermarlo potrebbe essere proprio lei, a patto che riesca a sfruttare a pieno i poteri che ha ricevuto in dono quando è stata trasformata in una creatura immortale, a guarire la sua anima ferita e a decidere così che direzione dare al proprio futuro e a quello di un mondo spaccato in due.


Ho terminato proprio questo pomeriggio il secondo volume di una serie fantasy che, personalmente, ho amato alla follia. Si tratta del libro la Corte di nebbia e furia che, dopo La corte di rose e spine, mi ha accompagnato in una nuova avventura ricca di insidie e passione.
Aspettavo con ansia questo seguito e ora che l’ho letto non posso fare altro che incrociare le dita e aspettare in attesa di risposte alle mie tante domande.

Vinte le sfide nel Regno sotto la Montagna, Feyre ritorna alla Corte di Primavera con le sembianze di un Fae, rinunciando alla sua mortalità per amore verso Tamlin. Ma tutto sembra così diverso dopo aver spezzato quella maledizione che per cinquant'anni rovinó la vita di poveri innocenti. Lei non era più la stessa, solo pezzi rotti e sparsi. Costretta a vivere in quella che è una prigione trova sollievo non appena Rhysand mette in atto il patto soccombendo durante la cerimonia delle nozze. Feyre è costretta a vivere una settimana nella Corte della Notte dove sembra trovare la pace e la libertà di cui ha bisogno. Che sia la medicina per la tanta sofferenza che è costretta a subire? E proprio quando tutto sembra andare nel verso giusto che il vero nemico torna a fare visita. Uccidere Amarantha non era bastato per restituire la pace a Prythian.

Non appena ho preso tra le mani questo piccolo gioiellino un senso di felicità è nato in me. Aspettavo con ansia di leggere questo libro, una lunga attesa che è stata bene ripagata. Ho amato moltissimo il primo volume ma dopo aver letto questo posso dire di essere sempre più affascinata da queste strane creature, da questo mondo così bello ma così terrificante. Penso di non aver mai vissuto un'avventura più bella di questa prima d’ora, all’interno di un libro. Pagina dopo pagina mi sono resa conto di quanto sia bello e confortante poter rifugiarsi nei pensieri di Feyre e nella sua vita che invidio moltissimo.

Dopo aver sconfitto quella che sembrava essere la grande minaccia di Prythian, Feyre non è stata più la stessa. Essere un Fae l’aveva trasformata in un guscio vuoto, pieno di freddo e oscurità. Ho potuto notare la sua debolezza, le sue paure e i suoi tormenti. Per un momento pensavo di aver perduto quel personaggio forte e autoritario che avevo avuto il piacere di conoscere. Eppure qualcosa e qualcuno l’ha aiutata a rinascere più forte di prima, buttando giù tutte le barriere create da Tamlin per proteggerla. Mi è piaciuto molto di lei il modo in cui si è relazionata con Rhys, il modo in cui ha continuato a combattere per ciò che amava rischiando nuovamente la sua vita. Come personaggio ho potuto notare un grande cambiamento in senso positivo e ne sono molto contenta.

“Mi stavo lacerando, stavo morendo, stavo morendo... 
No. No, non volevo, non volevo...
Mi risuoni uno schianto nelle orecchie.
E il mondo si spaccò in due quando il legame si ruppe.” 

Credo che questa sia una delle scene in cui ho pianto maggiormente, dove il mio povero cuore implorava pietà. Dolore, rabbia e tristezza mi avvolgevano in quel momento dove speranzosa aspettavo un barlume di luce.
Un personaggio che reputo il mio preferito in assoluto da ora è sicuramente Rhysand. Sebbene inizialmente, nel primo libro, l’avevo adocchiato ed ero gelosa del suo aiuto verso Feyre, nel secondo libro mi ha conquistata letteralmente. Rhys è un personaggio molto particolare, difficile da capire e prevedere. Ha un carattere freddo come il luogo in cui comanda, è astuto, malizioso e arrogante. Penso siano queste le qualità che hanno catturato subito la mia attenzione prima di conoscerlo più affondo. All’apparenza è un personaggio vuoto e privo di ogni senso ma andando avanti con la storia è piacevole scoprire che questa è solo una stupida apparenza che inganna. Rhys è molto altro: è dolce e protettivo, è leale ed è una persona su cui contare. Senza dubbio è uno dei personaggi che ha saputo come mandarmi fuori di testa.

“Alle cicatrici che ricordano di tendere ma mano ai meno fortunati, e agli spiriti d’acqua che bucato molto, molto lentamente “

Ci sono alcuni personaggi, però, che mi hanno deluso parecchio e che nel libro precedente reputavo fantastici e unici. Parlo di Tamlin e Lucien. Ho giustificato i loro comportamenti, sopratutto quelli di Tamlin, ad inizio libro per quello che ha dovuto affrontare, per aver visto morire l’amore della sua vita. Seppur però il suo comportamento non mi piaceva molto. Sul finale, però, mi ha deluso tantissimo, tanto da portarmi a rivalutare la mia opinione su di lui. Purtroppo non riesco più a vedere il personaggio dolce di cui avevo letto, il personaggio freddo ma dal grande cuore d’oro. Sembra quasi che tutto ciò si sia disperso nel nulla. Stessa cosa per Lucien, personaggio che mi è piaciuto molto inizialmente ma che in seguito ha distrutto le mie aspettative. Non mi sarei mai immaginata un simile comportamento da parte sua sebbene sia stato costretto a certi atti.

“Mi misi a scuotere la testa, come se potessi cancellare quella visione: Lucien e Tamlin che entravano nella parte illuminata.”

In questo libro ci sono state davvero tante novità e tanti nuovi personaggi che mi sono entrati nel cuore come la cerchia ristretta di Rhysand. Ho amato tantissimo loro dal momento in cui sembrava quasi facessi parte della famiglia, mi sono sentita bene mentre leggevo delle loro storie e delle loro disavventure. Mi sono piaciuti molto per via dei loro caratteri così differenti ma allo stesso tempo combacianti. È stato bellissimo poter leggere di loro che mi tenevano compagnia.

Ho trovato la trama di questo libro semplicemente spettacolare, un libro completo che sa come farti innamorare. Se ho detto che La corte di rose e spine è il libro migliore che abbia letto beh, penso che questo secondo libro lo abbia battuto di grosso. Ho amato ogni singola scena, ogni singolo momento con i personaggi della storia. Un'avventura fantastica che merita di essere vissuta!  Una cosa che mi è piaciuta molto è stato il cambiamento di ambientazione che mi ha affascinato moltissimo.
Per quanto riguarda lo stile di scrittura posso dire che la scrittrice sa come far innamorare sempre di più i propri lettori. L’ho trovato coinvolgente e scorrevole, capace di regalarmi una lettura entusiasmante. Ho apprezzato le innumerevoli descrizioni e sopratutto i tanti pensieri che mi hanno portato a riflettere e a conoscere meglio i personaggi.
Vi consiglio assolutamente questa lettura perché merita un posto nel cuore di ognuno di noi, perché merita di essere letta e di essere vissuta in compagnia di Feyre e Rhysand.