mercoledì 14 agosto 2019

Recensione "L'ultimo sogno" di Valentina Fontana

Titolo: L'ultimo sogno
Autore: Valentina Fontana
Casa Editrice: Mondadori
Genere: Fantasy
Pagine: 365
Prezzo ebook: 17,00€
Prezzo cartaceo: 4,99€

Trama: Esiste un mondo dove ogni cosa è possibile: viaggiare in paesi lontani, vivere i ricordi di persone sconosciute, camminare per le strade di città mai viste e perfino uccidere. Basta un casco per immergersi nella realtà che connette tutte le menti nell'interconscio, il grande spazio virtuale in cui ogni esperienza è a portata di mano, più vivida di un sogno. Il suo nome è Onyricon. Ma c'è chi nella rete si perde, come Miri, che per gioco è rimasta intrappolata in X-Stream, un social network pirata controllato da un pericoloso hacker. Alex, dotata di una rara immunità ai virus informatici, dovrà scendere nell'inferno di X-Stream, in cui i sogni si trasformano in paure e morire non è più soltanto una finzione. Bastian è l'unico che può aiutarla. Un tempo le ha spezzato il cuore, ora la vita di Miri e degli onirodipendenti perduti nel network è nelle sue mani.

Recensione: Sono pochi i libri di genere fantasy che mi hanno preso davvero e che rileggerei altre volte ancora: L’ultimo sogno di Valentina Fontana è tra questi. Ho terminato questa lettura proprio ieri, un libro letto con calma e che ho potuto assaporare completamente fino all’ultima parola. Non pensavo mi potesse piacere così tanto in quanto inizialmente ero stata molto titubante, eppure è uno dei libri migliori che abbia letto.

Esiste un mondo dove anche l’impossibile risulta agli occhi possibile, come vivere i ricordi di persone sconosciute. Tutto ciò è possibile grazie ad un semplice casco, Onrycon, in grado di immergerti nella realtà che contiene tutte le menti dell’interconscio. Un semplice gioco all’apparenza, ma dannatamente letale per chi vi entra dentro. Miri si è persa all’interno di X-stream, un social network pirata controllato da un hacker pericoloso che gode delle paure altrui. L’unica che può aiutare Miri ad uscire da questa piattaforma è Alex, la sua migliore amica, che è immune ai virus informatici e con l’aiuto di Bastian scende nel vero inferno.

Ho trovato questo libro davvero particolare come pochi, luminoso ma al contempo stesso tetro e oscuro per gli eventi che si susseguono uno dietro l’altro ad un ritmo selvaggio. Forse ciò che mi è rimasto più a cuore, di questo racconto, è il rapporto speciale tra Miri e Alex che mi ha portato a pensare al mio legame con le mie migliori amiche. Come ben si vede, Alex ha sempre fatto tutto per Miri, mettendo da parte il suo futuro e anche la sua stessa felicità. Inizialmente ho pensato: Cavoli, è la solita protagonista che ha l’aria da dura!
Ciò è stato smentito non appena ho concluso questa lettura: Alex non è affatto quello che vuole mostrare a tutti e anche a noi lettori. Si dipinge come la ragazza forte che può superare tutto, che può continuare a raccogliere i pezzi che Miri sta lasciando cadere pian piano, non sapendo in realtà che anche lei è fragile come ognuno di noi. In realtà è molto dolce e premurosa, tra le volte anche brusca e testarda ce da dire. È molto coraggiosa, non è da dimenticare, in quanto per salvare la sua migliore amica ha corso rischi che pochi avrebbero accettato, non lamentandosi e sopratutto non tirandosi mai indietro al primo ostacolo che le capitava.

“Alex era onesta, solare, diretta come un bambino a volte, ma spesso usava sorriso e sarcasmo come una maschera.”

Miri, al contrario di Alex, non è coraggiosa e lo si può notare nel momento in cui si trova a fare i conti con i suoi stessi demoni all’interno del gioco, dove nessuno può aiutarla. Per un momento pensava che fosse troppo tardi, come per la sua mente sconvolta eppure è rimasta lucida nell’attesa di vedere l’unica persona che per lei conta.

“A volte Miri non capiva perché loro due di volessero ancora bene, in realtà nemmeno perché si sopportassero, ma se esisteva un motivo valido per tornare indietro, nella vita si Miri quel motivo era Alex.”

Mi è piaciuto questo personaggio, la storia che si cela dietro, il prima per arrivare al dopo. Seppur un po’ troppo banale non mi è affatto dispiaciuto, sopratutto perché l’autrice successivamente ha sviluppato un concetto ben diverso di dipendenza e di droga. Infatti qui non abbiamo la dipendenza ad una sostanza chimica, ma la dipendenza ad X-Stream.

Personaggio, invece, che ho odiato tanto ma che ahimé è la parte fondamentale della storia, il movente, è X-Stream ovvero il fondatore del network pirata. Nelle prime due parti del libro abbiamo una presentazione indiretta del personaggio, molto vaga, mentre verso il finale vediamo esso entrare in gioco. Ed è qui che le domande che mi sono posta hanno avuto finalmente una risposta.

"Cosa c’è di tanto bello nel far fuori la gente?
-La paura - replicó l’uomo. - È la paura che è bella. È pura, la più potente delle arti.”

Inizialmente la trama non mi aveva convinta molto, perché non avevo capito molto di ciò che avevo letto, però leggendo mi sono letteralmente innamorata dei pensieri che vengono esposti, delle debolezze e delle paure che vengono affrontate. Non è la solita trama, la solita storia d’amore, il solito finale. Come già detto questo libro ha un qualcosa di diverso e innocente.
Per quanto riguarda lo stile di scrittura non ho trovato difficoltà, è abbastanza scorrevole e approfondito nei punti giusti e non è assolutamente noioso come invece può sembrare.

Che dire con questo libro per un istante mi è parso di volare proprio come la nostra Miri, fino a quando non ho iniziato a precipitare nella dura realtà del gioco.

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