giovedì 15 agosto 2019

Recensione "Il tatuatore" di Alison Belsham

Titolo: Il tatuatore
Autore: Alison Belsham 
Casa Editrice: Newton Compton Editori
Pagine: 382 
Genere: Thriller 
Prezzo cartaceo: 12,00€
Prezzo ebook: 1,99€
Link di acquisto: Clicca qui

Trama: L’ispettore Francis Sullivan, giovane e ambizioso, è stato appena promosso, e questo è il suo primo caso importante. Marni Mullins, una tatuatrice di Brighton, ha trovato un corpo orribilmente scuoiato. Dalle prime indagini sul cadavere risulta chiaro che non si tratta di un omicidio isolato ma dell’opera di un serial killer. Il modus operandi e la firma sono agghiaccianti: mentre la vittima era ancora in vita, l’assassino ha rimosso intere porzioni di pelle, presumibilmente tatuate. Questa pista porta Sullivan a credere che una come Marni, che conosce il mondo dei tatuaggi come le sue tasche, sia l’unica persona in grado di aiutarlo. Ma lei ha tante ragioni per non fidarsi della polizia. E quando riuscirà a identificare il prossimo bersaglio del killer, lo dirà a Sullivan o si metterà da sola alla ricerca del “Ladro di Tatuaggi”?


Il Tatuatore di Allison Belsham era un libro che volevo assolutamente tutto per me. In un periodo dove il libro più gettonato era questo thriller mi ero ripromessa di prenderlo al più presto per vedere quale contenuto speciale avesse. Non appena l’ho avuto come regalo ho aspettato alcuni mesi prima di dedicarmi alla sua lettura. Una sola parola: Fantastico.

Marni Mullins è una tatuatrice e per puro caso o per volere del destino, durante una pausa per dare un taglio all’ora di lavoro, trova un cadavere scuoiato. Con l’arrivo della scientifica si è concluso che quella macabra scena è opera di uno spietato serial killer che stappa via porzioni di pelle dalla vittima ancora in vita. Sarà Marni ad aiutare la polizia in questa indagine grazie alle sue competenze riguardo al campo. Ma le cose sembrano andare nel verso sbagliato ogni qual volta si è vicini alla verità, mettendo a dura prova la caccia al ladro di tatuaggi. 

Chiuso il libro sono piombata in una fase di tristezza che mi ha accompagnata sino all’inizio della mia nuova lettura. L’idea di aver terminato una storia così tanto avvincente mi rattristava, sopratutto dal momento in cui i personaggi mi hanno rapito sotto ogni punto di vista, con i loro pregi e i loro difetti, con le loro decisioni giuste e sbagliate.

Marni è un esempio di personaggio che a me personalmente piace molto e sono felice di averlo riscontrato in questo thriller . È una donna con la testa sulle spalle che sa cosa fare, una donna cocciuta -anzi- molto cocciuta a dire il vero. Nulla la riesce a fermare e le vicende che deve affrontare sono una dimostrazione di ciò che è detto. Mi è piaciuto molto il suo carattere universale perché l’ho trovato un personaggio reale e veritiero. 

“Sapeva cosa doveva fare adesso. Colpi forti e ripetuti alle braccia con cui l’uomo stringeva il coltello.”

Francis Sullivan è la rappresentazione perfetta della volontà di mettersi in gioco. Per lui questo è il primo vero caso sulle orme di un serial killer eppure si muove leggiadro tra le tante supposizioni. L’ho trovato un personaggio davvero intelligente perché è riuscito nonostante i vari ostacoli a portare a termine il suo obbiettivo, mettendo a rischio anche la propria carriera. È un personaggio che mi ha fatto davvero piacere riscontrare dal momento in cui non sempre ci si imbatte in essi. 

“Ed eccolo lì. Il suo cadavere. La sua prima vittima da ispettore di polizia. Quell’incontro preliminare, per certi versi, somigliava a un appuntamento al buio con una persona che nelle seminando e nei mesi seguenti avrebbe imparato a conoscere a fondo.”

L’assassino perfetto è proprio qui, in questo libro. Di norma finisco sempre per odiare gli antagonisti proprio come i nostri personaggi, vengono rappresentati sempre con caratteri viscidi e intollerabili. Eppure, nonostante sia un antagonista, il killer in questione mi ha terrorizzata ma al contempo stesso affascinata. Ha tutte le caratteristiche per essere un perfetto killer per un thriller che si rispetti. Sono rimasta incantata da quelle parole così crude che esponeva nei capitoli a lui dedicati. Ciò che mi è piaciuto di lui è la sua astuzia, la sua intelligenza nel preparare un omicidio con i fiocchi. Una cosa in particolare è stata ben apprezzata: il suo modo di farsi conoscere in modo graduale. Ho imparato a conoscerlo attraverso le sue parole ma anche attraverso gli occhi dei personaggi.

“ Sarà morto prima ancora che abbia finito. Non è il primo. E non sarà l’ultimo.”

Un personaggio che ho apprezzato a momenti alterni è stato quello di Rory. All’inizio del libro, in realtà in gran parte, non mi è piaciuto molto il suo comportamento verso Francis, non ha spirito di squadra e pensa solamente alla sua carriera. Ciò mi è dispiaciuto molto perché avrei voluto vedere sostenimento, complicità e non rivalità. Diciamo che verso la fine del libro questo è un tantino cambiato e ne sono stata felice. 

“Sullivan si comportava come se ci fosse ancora lui a capo di tutto. Avrebbe dovuto sbatterlo fuori dalla scena del crimine non appena era arrivato.”

Ho trovato la trama unica, e soprattutto originale, che ha saputo come giocare con me fino all’ultima pagina. È un libro che è riuscito a prendermi completamente tanto da dimenticare il luogo in cui mi trovassi per finire a ritrovarmi lì con i personaggi, con i loro pensieri e le loro paure. L’autrice sa come stupire e affascinare un lettore! 

Le sue parole non sono da meno, il linguaggio è risultato davvero piacevole in grado di garantire una lettura leggera ma al contempo stesso sorprendente ed eccitante. Mi è piaciuta l’introduzione dei punti di vista di più di un personaggio e secondo il mio parere la Belsham è riuscita a scrivere in modo impeccabile ogni personaggio adottante uno stile “diverso” di scrittura. È una cosa che mi è piaciuta particolarmente sopratutto in quanto sono riuscita ad entrare nel personaggio antagonista.
Consiglio pienamente a tutti questi piccolo capolavoro, un vero esordio editoriale che non bisogna perdere.


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