giovedì 15 agosto 2019

Recensione "La scatola dei bottoni di Gwendy" di Stephen King e Richard Chizmar

Titolo: La scatola dei bottoni di Gwendy
Autore: Stephen King e Richard Chizmar 
Casa Editrice: Sperling & Kupfer
Pagine: 240
Genere: Thriller 
Prezzo cartaceo: 17,90€
Prezzo ebook: 7,99€
Link di acquisto: Clicca qui

Trama: Gwendy Peterson ha dodici anni e vive a Castle Rock, una cittadina piccola e timorata di Dio. È cicciottella e per questo vittima del bullo della scuola, che è riuscito a farla prendere in giro da metà dei compagni. Per sfuggire alla persecuzione, Gwendy corre tutte le mattine sulla Scala del Suicidio (un promontorio sopraelevato che prende il nome da un tragico evento avvenuto anni prima), a costo di arrivare in cima senza fiato. Ha un piano per l'estate: correre tanto da diventare così magra che l'odioso stronzetto non le darà più fastidio. Un giorno, mentre boccheggia per riprendere il respiro, Gwendy è sorpresa da una presenza inaspettata: un singolare uomo in nero. Alto, gli occhi azzurri, un lungo pastrano che fa a pugni con la temperatura canicolare, l'uomo si presenta educatamente: è Mr. Farris, e la osserva da un pezzo. Come tutti i bambini, Gwendy si è sentita mille volte dire di non dare confidenza agli sconosciuti, ma questo sembra davvero speciale, dolce e convincente. E ha un regalo per lei, che è una ragazza tanto coscienziosa e responsabile. Una scatola, la sua scatola. Un bell'oggetto di mogano antico e solido, coperto da una serie di bottoni colorati. Che cosa ottenere premendoli dipende solo da Gwendy. Nel bene e nel male.


Ero super emozionata non appena mia madre mi ha comprato questo nuovo libro di Stephen King, uno scrittore che io reputo fantastico. Il libro in questione è “La scatola dei bottoni di Gwendy” e sebbene non conoscevo ancora il titolo l’ho comprato senza nemmeno leggere la trama. L’istinto non sbaglia mai. 

Gwendy è una ragazzina che vive in una piccola cittadina e come ogni giorno si fionda di corsa sulla Scala del Suicidio, per mantenere fede alla promessa che si è fatta a se stessa. In un giorno come un’altro si imbatte in uno strano uomo che ha un regalo per lei: una scatola di bottoni, ed è sua. Un oggetto molto prezioso che solo in seguito Gwendy scoprirà letale.

Devo ammetterlo, leggendo altri due libri di questo scrittore il libro in questione mi ha lasciato un leggero amaro in bocca. Mi aspettavo molto di più in realtà ma nonostante tutto è molto piacevole come lettura. I personaggi sono davvero strani ma mi sono piaciuti parecchio in quanto hanno da raccontare molto. 

Un esempio è la protagonista, una ragazzina che ogni giorni percorre la scala del suicidio con una grande forza di volontà. L’ho trovata molto combattiva per i propri interessi anche se crescendo, avvolte, non sono stata pienamente d’accordo con scelte che ha preso. Il rapporto instaurato con la scatola dei bottoni mi ha incuriosito molto, l’ho trovato molto sinistro. È un personaggio che mi è piaciuto abbastanza anche se preferivo, da parte degli scrittori, fosse descritto un po’ di più.

“<<Non è vero>>, bisbiglia nella stanza vuota. <<Penso agli altri. Mi sforzo di essere una brava persona. Ho commesso un errore con la Guyana, però... però sono stata ingannata e non sono stata io ad avvelenarli. Non sono stata io.>> Invece si, almeno in parte. “

Mi sposto verso l’uomo misterioso che compare all’inizio del libro, e che nonostante la sua scarsa presenza è uno dei personaggi che ha catturato sin da subito la mia attenzione. Beh un po’ come per la nostra piccola protagonista, direi. Ho dato fiducia non temendo di poter essere delusa e così è stato, al termine del libro posso dire di essere stata molto felice di aver letto di questo personaggio.

<<Grazie della chiacchierata, signor Farris, però devo...>>
<<Rimani ancora un po’. Sei proprio una delle persone che sto tenendo d’occhio di recente.>>

Devo essere sincera, non ho avuto personaggi che non mi siano piaciuti tralasciando uno in particolare che non mi è stato molto simpatico.

La trama l’ho trovata davvero molto scorrevole ma non molto coinvolgente come i libri che ho letto in precedenza di questo scrittore. È stata una lettura piacevole in quanto davvero breve e molto semplice. Mi aspettavo di più in realtà è sono stata delusa un pochino una volta terminata questa lettura. 
Lo stile di scrittura non risulta pesante e le descrizioni sono minime, cosa che mi ha fatto storcere il naso. Mi è piaciuto il modo in cui sono stati gestiti i capitoli anche se in maniera molto frettolosa.
Consiglio questa lettura, anche se non ne sono pienamente soddisfatta, adatta per una giornata calda sotto l’ombrellone per rilassarsi un po’. Se siete curiosi di scoprire altro su Castle Rock allora siete nel posto giusto.

Nessun commento:

Posta un commento