mercoledì 14 agosto 2019

Recensione "Lost" di Carina Rissi

Titolo: Lost
Autore: Carina Rissi
Casa Editrice: Rizzoli
Genere: Romanzo rosa storico
Pagine: 332
Prezzo ebook: 19,90€
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Trama: Tu cosa faresti, se una sera, in un bar, perdessi il tuo prezioso e insostituibile amico: il cellulare? La prima cosa che fa Sofia - 24 anni, brasiliana, con una vita mediamente monotona fatta di un lavoro che non le piace, un capo che non le piace e un'amica fidanzata con un ragazzo che non le piace - è uscire di casa a razzo, il mattino dopo, in minigonna e All Star, per andare a comprare un cellulare nuovo. Ma la città è deserta, e vuoto è anche il negozio dove mette piede; qui, una commessa le affida uno strano telefono. A Sofìa basterà accenderlo e d'un tratto la sua vita conoscerà un memorabile contraccolpo: accecata da una forte luce bianca, quando riapre gli occhi si ritrova in un mondo completamente sconosciuto. Intorno a lei sono spariti i palazzi, le strade, le piazze della sua città. È ancora confusa, quando in lontananza vede avvicinarsi un giovane in abiti d'epoca e in sella a un cavallo... Un bel problema. Tanto più che, di lì a poco, Sofia scoprirà di essere stata catapultata indietro nel tempo, nel lontano 1830.


Siamo nel 2010 quando, la giovane ventiquattrenne Sofia, perde l’amore della sua vita in un bar. Il suo affidabile smartphone. Il giorno dopo è costretta ad uscire di prima mattina, in minigonna e all star, per comprarne uno nuovo mentre la sua migliore amica è intenta a chiedere al suo ragazzo un passo avanti e mentre il suo capo le sta sbraitando alle spalle. Ma qualcosa di strano, non appena la commessa anziana le dará il nuovo cellulare, la porterà in un mondo parallelo al suo: magicamente verrà catapultata nel lontano 1830, dove carrozze e cavalli, vestiti lunghi e fastidiosi sono all’ordine del giorno. Uno strano incontro con un giovane, di ritorno da un lungo viaggio, la porterà a scoprire quale sia il vero significato del viaggio che sta intraprendendo. Tra nuove conoscenze e un amore che sboccia, Sofia sarà costretta a scegliere se tornare a vivere in quella che è la sua vita monotona e noiosa o rimanere due secoli dietro dove anche il semplice sembra complicato.

Mi sono trovata dinanzi ad un opera sorprendentemente originale, che sa come distinguersi dagli altri libri di narrativa e in generale. Sorprendente il modo in cui riesce a coinvolgerti con i dialoghi divertenti tra i personaggi e gli eventi bizzarri che accadono alla protagonista femminile.
Quest’ultima, Sofia, mi è piaciuta davvero tanto sopratutto per il cambiamento che ha apportato durante il corso della storia. È una ragazza testarda, senza peli sulla lingua e sopratutto molto goffa. Con il viaggio che intraprende conosce finalmente se stessa, i valori che le sono sempre mancati e cosa sia il vero amore. È stato un personaggio che mi ha fatto davvero riflettere per i diversi errori che ha commesso e che, solamente alla fine della storia, riuscirà a rimediare.

<<Sofia. Non tornerai indietro finché non avrai trovato quello che cerchi. Dovrai portare a termine il tuo viaggio. E ti toccherà rimanere lì fino a quando non lo avrai fatto. E comunque non sei sola, fidati di me.»

Anche Ian, il protagonista maschile, mi è entrato nel cuore. Si presenta come l’opposto della nostra Riley in quanto proviene da un tempo diverso rispetto a lei. È proprio questo quello che mi è piaciuto del libro, la contrapposizione dei due personaggi, i diversi modi di pensare e di parlare. Ian è un uomo davvero dolce che sa come trattare una donna, amante dell’arte e dei cavalli che si trasformeranno in quelli che sono i piccoli attimi tra i due protagonisti.
Ultimo, ma non per poca importanza, personaggio che mi è piaciuto tantissimo è stato quello del cavallo lasciatosi domare solo da Sofia. Sembrerebbe all’apparenza una comparsa dalla poca importanza ma, in realtà, ha il suo perché. Bhe grazie a lui sono accaduti i diversi avvenimenti che hanno portato alla costruzione della reazione tra Sofia e Ian, come il primo bacio.

Sentivo sulla pelle il suo respiro caldo, e il suo odore inebriante fece sparire tutto il resto che mi circondava. Allora le sue labbra toccarono le mie. Lui mi tenne ferma la nuca e io presi fuoco, l'ansia di essere toccata ovunque era bruciante, fiamme dense e roventi mi dominavano e vinsero ogni resistenza.

La trama della storia mi è piaciuta tantissimo tanto da non voler più terminare il libro. L’ho trovata davvero innovativa, capace di trasmettere a pieno la frustrazione, la paura e l’amore che popolano le pagine. Alcune delle parti che mi sono rimaste a cuore sono il viaggio di andata verso l’opera dove i protagonisti hanno avuto il primo momento intimo e l’ultima volta che hanno ballato insieme prima che Sofia scomparisse all’improvviso.

Il fatto che la musica fosse un po' troppo vivace per ballare un lento era un dettaglio trascurabile.
<<Adesso, uno alla volta>> sussurrai muovendo i piedi. 
Lui mi seguì con facilità e con la sua solita eleganza. Stare lì fra le sue braccia mi provocava un bellissimo formicolio dappertutto, sentire il suo odore e il suono del suo respiro mi stordiva.
<<Mi piace questa danza>> disse piano Ian. <<Mi piace davvero molto.>>

Lo stile di scrittura dell’autrice, in questo romanzo, è stato davvero divertente e semplice creando un distacco tra la lingua parlata della protagonista e quella del protagonista maschile. Dopo aver letto Lost nulla sarà come prima, non se lasciate una parte di voi all’interno di quel secolo così remoto.


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