Prezzo cartaceo: 8, 31€
Trama: Invitta ha un muro nero coperto di graffiti nella sua camera da letto. Invitta ha un fratello che non esce mai falla sua stanza e una madre che disprezza.
Invitta è distante da tutti, anche da se stessa.
Invitta osserva per ore la città dalla terrazza sul tetto del vecchio palazzo dove vive.
Invitta ha un unico amico, ossessionato dall'idea di uccidere. Invitta ha un vicino di casa che si aggira nei meandri del palazzo, instancabile e inquietante, spettatore ossessivo delle abitudini altrui.
Quando il mondo marginale, ma quieto di Invitta comincia a sgretolarsi, la realtà stess sembra perdere i suoi punti di riferimento. I ricordi si intrecciano alle fantasie, visioni fin troppo vivide e realistiche potrebbero essere la chiave per comprendere verità alternative e sconvolgenti, così come il muro nero coperto di graffiti non è forse solo l'espressione delle ossessioni di Invitta.
Recensione: Ho conosciuto questo libro grazie a tutte le sponsorizzazioni e promozioni che vedevo nella mia home di instagram, tutti i giorni, su di esso. Devo ammetterlo, inizialmente pensavo fosse un libro di un autrice inglese, questo per via del titolo super originale e della copertina stupenda, in quanto non è facile trovare grafici italiani, a mio parere, così bravi. Si, lo ammetto, sotto questo punto di visto sottovaluto un po' tutti. Ritornando a noi, quando lo vedevo non leggevo neanche la trama e l'unica cosa che mi ripetevo era quella di correre presto a comprarlo in libreria. Quando per l'ennesima volta mi è apparso un post che lo riguardava e ho letto un piccolo estratto, vedendo che l'autrice era italiana e pubblicata in self, sono rimasta alquanto stupefatta. Solo un paio di giorni dopo l'autrice mi ha contattata privatamente per una collaborazione proprio di questo romanzo, che appunto si chiama Next level to Eden, ed io non ho potuto fare altro che accettare.
Invitta trascorre gran parte del suo tempo contemplando la città dall’alto, dal tetto del suo palazzo, con le gambe che penzolano nel vuoto, lo sguardo che si perde all’orizzonte e nel cuore una struggente nostalgia per il padre che l’ha abbandonata. In seguito al ritrovamento del cadavere della madre in un albergo a ore, precipita in un incubo fatto di ricordi e visioni sconvolgenti che la turbano al punto da indurla a mettere in discussione la sua stessa realtà. Sandino, fratello di Invitta, geniale top player del survival game “Next Level to Eden”, scompare dalla stanza in cui si è da anni volontariamente esiliato. Bram, giovane e tormentato detective, si avvicina a Invitta, forse allo scopo sincero di salvarla dalla sua solitudine o forse all’unico scopo di incastrare Sandino, maggior indiziato per l’omicidio della madre. MM si aggira come un’ombra nello stesso palazzo fatiscente in cui vive Invitta, silenzioso e inquietante testimone delle abitudini dei pochi abitanti rimasti e forse depositario di un segreto a lungo custodito. Terso, unico amico di Invitta, è ossessionato dall’idea di progettare il delitto perfetto. Una protagonista giovanissima e anaffettiva, una famiglia disfunzionale, un gioco multiplayer diabolico e un muro nero coperto di graffiti fra cui si nasconde un enigma. Tinte noir, adrenalina e ambiguità per un thriller in cui la realtà è multidimensionale come un sogno e ingannevole come un gioco di prestigio.
Parlando invece dei personaggi, ho varie cose da dire a riguardo. Premetto che dovrò descriverveli in un modo un po' strano però senza trapelare nulla, in quanto altrimenti svelerei un colpo di scena colossale. Come primo personaggio, analizziamo insieme la prima parte di Invitta; l'ho trovata forte, indipendente, coraggiosa sotto ogni punto di vista, poco incline alla violenza ma anche molto asociale, seppur si mostri come una ragazza triste e sola. A mio parere, per tutto ciò che ha affrontato e dovuto sopportare, non lo è per niente, anzi. D'altra parte, però, abbiamo l'altra Invitta. Sempre indipendente ma anche troppo incline al suo piacere, al suo interesse personale e troppo indifferente a ciò che la circonda, nascondendosi dietro rassicurazioni paterne e promesse confortanti. Se da prima la vediamo forte perché debole, dall'altra la vediamo debole sotto la sua maschera da forte. Non saprei dire quale mi sia piaciuta di più in quanto in seguito le due varianti si fondono, seppur non completamente, rivelandone una quasi del tutto nuova. Oltre questo, mi sono rivista molto nel suo personaggio incasinato ma anche reale.
<<So quello che ho fatto, il danno è irreversibile..>>
Un altro personaggio che mi è piaciuto molto è Bram; Sia versione guardia del corpo che versione poliziotto. Ho trovato il suo personaggio in entrambe le "facce" interessante, dolce, sempre predisposto ad aiutare ma anche molto indifferente e rozzo quando serve. Mi è piaciuto molto come inizialmente si è relazionato con la protagonista, sebbene abbia trovato il loro primo "rapporto" un po' occasionale, affrettato e fuori luogo. Nonostante ciò ho apprezzato il loro legame quasi insolito, legati sin da subito anche se senza un motivo preciso.
Una cosa che mi ha fatto piacere di lui, o meglio di lui e Invitta, è stato che la loro "storia d'amore" non si sia svolta in tempi brevi, bensì iniziando a prendere forma proprio nell'ultimo capitolo e con una frase in particolare che, però, non delinea del tutto il loro rapporto e il fatto che non siano del tutto una coppia.
<<Sei sempre la solita stronza cocciuta, non me ne andrò senza di te, che ti piaccia o meno..>>
Credo che questa sia la cosa più vicina a una dichiarazione d'amore che io abbia mai ricevuto.
Altri personaggi che mi hanno dato da subito una parvenza positiva sono Terso, che io denomino come mio migliore amico. Mi è piaciuto tutto di lui, nonostante la sua macabra versione del mondo e di vedere le cose. Nonostante la sua mania di uccidere e programmare nei minimi dettagli un omicidio, a sfondo piatto devo ammettere che forse è anche questo che mi ha incuriosito. Seppur non siano una cosa da tutti i giorni i suoi comportamenti, e seppur non sia un vero omicida, stare così vicino alla mente del carnefice mi ha affascinata non poco.
<<Quello che importa per lui non è chi uccidere, ma piuttosto il modo sofisticato e sottilmente crudele scelto per farlo.>>
E ovviamente non può non mancare Sandino; la sua prima "versione" mi è apparsa intelligente come poche persone della sua età, sofisticato, geniale all'inverosimile con una menta non del tutto malata ma non completamente sana. Se da una parte è un ragazzo anche molto insicuro per via del suo aspetto, aimè, ai limiti dell'obesità, dall'altra è tutto l'opposto. Nella sua versione secondaria lo vediamo come un ragazzo presuntuoso, non geniale e intelligente quanto basta, con un fisico asciutto, magro e pimpante. La prima versione mi è piaciuta sicuramente più della precedente, perché mi sono rivista in lui, mi sono rivista me bambina con le sue stesse preoccupazioni. Avrei preferito un legame più ampio e solido con sua sorella ma, mio malgrado, in entrambe le "facce" ciò non vi è stato.
Alla fine penso che tutti i personaggi, comparse e non, mi siano piaciuti. Perché tutti, con la loro entrata in scena, hanno lasciato qualcosa, seppur alcuni qualcosa di negativo. Per farvi un esempio potrei dire il poliziotto anziano, Castelo, MM, Gemina, Redenta, Bì, Ledha e molti altri.
La trama del libro è un qualcosa di estenuante, innaturale, originale, mai sentito prima. Proprio quello che c'è dietro è innaturale, le persone create che ne fanno parte, i passati raggelanti e le questioni irrisolte ma allo stesso tempo risolte che vi sono come sfondo. Mi sono ritrovata letteralmente catapultata in un'avventura senza limiti, dove nulla è come sembra, specialmente non lo è ciò che credi reale, persistente e con una base compatta. Mi sono letteralemnte immersa nel libro, confondendomi con la protagonista, sfracellandomi la mente per cercare di capire e di comprendere. Secondo me è un libro non da poco che merita veramente molto, perché intrattiene ed è carico di colpi di scena. Ammetto che ad una certa parte del romanzo mi è quasi venuta la voglia di smettere di leggerlo, perché talmente stupita da non credere ai miei occhi per ciò che era successo. Inoltre l'idea del gioco "Next Level to Eden" l'ho trovata fenomenale, complice di qualcosa più grande del nome stesso. La narrazione è eccellente e innovativa, così come i dialoghi seppur semplici ma coinvolgenti. Nel corso del libro diciamo che quest'ultimi vi sono apparsi poche volte, in quanto principalmente si estendono pensieri contorti e opinioni contrastanti all'inverosimile. Sicuramente questa è una cosa che mi è piaciuta molto. Inoltre in generale la storia è carica di colpi di scena che ti mozzano il respiro e pieno di suspence acclamate. Ho apprezzato anche lo sfondo thriller e erotico.
Lo stile adotatto mi è apparso sempre diverso e variegato, mi spiego: per ogni situazione che vi era presente nel libro, in base a quanta gravità pesava, l'autrice adottava uno stile di scrittura sempre diverso, adeguandosi alla determinata scena in base alla circostanza prescritta e da descrivere. Questa cosa, devo ammetterlo, non l'ho mai riscontrata in nessun autore. Solitamente ognuno ha un unico stile che segue alla lettera per ogni determinato avvenimento; ovvero se il suo stile è pesante rimane costante anche quando non dovrebbe esserlo, alleggerendolo poco e niente. Di sicuro, quindi, trovare questa cosa innovativa in questa autrice è stato molto emozionante, in quanto l'ho trovato pesante ma leggero, scorrevole ma profondo, emozionante ma apatico. Tutte cose che, secondo il mio consueto parere, dovrebbero avere tutti.
Se vi consiglio questo libro? Assolutamente si. Siete pronti a giacore?